Con l’entrata in vigore del cessate il fuoco e il ritiro progressivo dell’Idf da Gaza, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella richiama la necessità di una “prospettiva politica davvero storica” che includa i palestinesi, avvertendo che senza una visione condivisa “le sofferenze resteranno
nel DNA delle nuove generazioni”. Mentre Netanyahu ribadisce che Hamas “sarà smantellato”, l’Unione europea annuncia il proprio impegno per la ricostruzione e la sicurezza, con una missione civile e nuovi fondi per Gaza.Arrivato l'invito a Palazzo Chigi, Meloni sarà in Egitto per la firma degli accordi
È arrivato a Palazzo Chigi, a quanto apprende LaPresse, l'invito indirizzato alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a partecipare alla firma degli accordi per il cessate il fuoco a Gaza. All'inizio della prossima settimana la premier dovrebbe dunque partire per l'Egitto per partecipare alla cerimonia.
Media israeliani: Hamas potrebbe rilasciare gli ostaggi prima di lunedì
Secondo quanto riportato dai media ebraici, Israele ritiene attualmente che Hamas potrebbe rilasciare tutti gli ostaggi rimasti prima del previsto. Alcuni sostengono che il giorno previsto per il rilascio sia domenica anziché lunedì, che è la scadenza per il rilascio. "Potrebbe succedere da un giorno all'altro", afferma un alto funzionario israeliano. Il funzionario osserva, tuttavia, che non vi è stata alcuna conferma che Hamas rilascerà gli ostaggi prima di lunedì. Israele ha chiesto che tutti gli ostaggi vengano rilasciati in un'unica fase. Tuttavia, è pronto ad accettare la possibilità che il rilascio possa avvenire in più fasi, purché venga completato entro il termine di 72 ore che termina a mezzogiorno di lunedì.
Funzionario di Hamas: "Ringrazio Trump ma Blair non è il benvenuto"
Basem Naim, alto funzionario di Hamas, in un'intervista a Sky News ha ringraziato Donald Trump per il suo ruolo di garante nell'accordo di pace con Israele ma ha aggiunto che l'ex premier britannico Tony Blair "non sarebbe il benvenuto" in nessun ruolo post bellico a Gaza. Naim ha affermato che un cessate il fuoco "non sarebbe stato possibile" senza Trump, ma ha insistito sulla necessità di continuare a fare pressione su Israele affinché rispetti l'accordo. Il funzionario di Hamas ha aggiunto che l'organizzazione palestinese sarebbe disposta a farsi da parte per far sì che un organismo palestinese governi la Gaza del dopoguerra, ma che rimarrebbe "sul campo".
Dirigente Hamas: pronti a farci da parte per il governo di Gaza
Hamas è disposta a farsi da parte per permettere a un organismo palestinese di amministrare la Striscia di Gaza del dopoguerra, ma rimarrebbe "sul posto". Lo ha detto all'emittente britannica Sky News un dirigente dell'organizzazione, Basem Naim, discutendo dell'accordo raggiunto con Israele. Rispetto al disarmo di Hamas ha frenato, affermando che questo rientra in una più "ampia discussione" che deve avvenire fra i palestinesi nell'ambito della lotta per la libertà e per la creazione di uno Stato indipendente. Ha detto inoltre che "senza l'intervento personale del presidente Trump" l'accordo non sarebbe stato possibile e ribadito il "no" di Hamas a un ruolo per l'ex premier britannico Tony Blair nell'amministrazione provvisoria della Striscia.
Axios: vertice su Gaza in Egitto con Trump e leader mondiali
Il presidente americano, Donald Trump, sta lavorando a un vertice su Gaza con diversi leader mondiali da tenersi la prossima settimana in Egitto. Lo scrive Axios citando quattro fonti informate. Al vertice, fra gli altri, dovrebbero prendere parte i leader o i ministri degli Esteri di Germania, Francia, Regno Unito Italia, Qatar, Giordania, Turchia e Arabia Saudita.
Axios: Trump in Israele lunedì, poi vola in Egitto
Donald Trump è atteso in Israele lunedì mattina ora locale. Il presidente americano parlerà alla Knesset e incontrerà le famiglie degli ostaggi. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Trump nel pomeriggio di lunedì volerà in Egitto per la cerimonia della firma dell'accordo di pace. Trump quindi parteciperà al vertice con i leader mondiali su Gaza, al momento in programma per martedì anche se potrebbe essere anticipato a lunedì. L'incontro si terrà a Sharm el-Sheikh.
Da Israele okay all'Onu per aiuti a Gaza da domenica
Israele ha dato il via libera alle autorità delle Nazioni Unite per iniziare a consegnare aiuti a Gaza a partire da domenica. Lo scrive l'Ap online citando un funzionario Onu. Gli aiuti - scrive Ap - includeranno le 170.000 tonnellate che sono già state posizionate in Paesi vicini come Giordania ed Egitto, mentre i funzionari umanitari attendevano il permesso delle forze israeliane per riprendere le loro attività. Negli ultimi mesi, l'Onu e i suoi partner umanitari sono stati in grado di consegnare solo il 20% degli aiuti necessari per affrontare la grave situazione nella Gaza, secondo il responsabile umanitario Onu Tom Fletcher.
Parolin: "Critiche a Israele? Il mio contributo era per la pace"
"L'intervista voleva manifestare la presenza e la partecipazione della Santa Sede per quanto avvenuto il 7 ottobre e voleva essere un invito alla pace. Non credo ci sia equivalenza morale tra l'una e l'altra situazione. Dove c'è violenza c'è sempre da condannare. Si voleva esprimere il desiderio di mettere fine a questa violenza e di avviare un percorso di riconciliazione". Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, tornando sulla sua intervista sul 7 Ottobre e Gaza aspramente criticata da Israele. "Ora - aggiunge - si tratta di realizzare l'accordo, la parte più difficile perché il diavolo sta nei dettagli".
Idf: colpito deposito di armi di Hezbollah nel sud del Libano
L'esercito israeliano ha demolito un edificio ad Ayta ash-Shab, nel Libano meridionale, dove si trovava un nascondiglio di armi appartenenti al gruppo terroristico Hezbollah. L'Idf - spiegano i media israeliani - ha reso noto che i soldati hanno sequestrato le armi custodite nell'edificio prima di farlo saltare in aria.
Media, lunedì Trump incontrerà ostaggi liberati alla Knesset
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe arrivare in Israele lunedì mattina, si recherà alla Knesset per pronunciare un discorso e incontrerà gli ostaggi liberati. Lo ha confermato a Times of Israel un funzionario israeliano aggiungendo che, per motivi di sicurezza, il leader Usa non visiterà la Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv. C'è stata una telefonata tra la parte israeliana e quella americana intorno a mezzogiorno di oggi, in cui il team di Trump ha affermato che la visita "sarebbe stata una visita di andata e ritorno", ha aggiunto il funzionario.
Mattarella: "Ora prospettiva storica che coinvolga palestinesi"
"In questi mesi, l'Italia ha fornito il suo aiuto. Lo ha fatto principalmente attraverso l'iniziativa "Food for Gaza". Tuttavia, questa nostra come le tante azioni messe in campo da numerosi Paesi hanno riguardato, purtroppo, una parte minima di chi ha subito la crudeltà delle azioni militari. Queste sofferenze - come tutte quelle subite - resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni, minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi. Una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo. La pace va acquisita nell'animo dei popoli, altrimenti non è pace". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al vertice di Arraiolos.
Ue: "Faremo la nostra parte a Gaza, anche con missione polizia"
"L'Ue ha la sua parte da svolgere" nel futuro di Gaza. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea parlando dell'attuazione del piano di pace di Donald Trump. "Il messaggio dell'Alta rappresentante Kaja Kallas riguarda ciò che l'Ue può concretamente mettere sul tavolo: aiuti umanitari, sostegno alla ricostruzione e assistenza all'Autorità nazionale palestinese (1,5 miliardi di euro dal 2025 al 2027), oltre alle nostre missioni civili, come quella di Rafah", ha sottolineato il portavoce, ricordando che anche la missione di polizia Ue per i territori palestinesi, Eupol Copps, "fa parte degli strumenti che l'Ue sta attivando per rafforzare la sicurezza della popolazione palestinese". "La nostra priorità è porre fine alla sofferenza sul campo", ha aggiunto.
Netanyahu, Hamas sarà smantellato
"Stiamo stringendo Hamas da tutti i lati fino alle prossime fasi dell'accordo. Hamas sarà sciolto con ogni mezzo necessario". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, rivendicando con tono di sfida la sua linea su Gaza in una dichiarazione ai media.
Netanyahu: "Se piano non sarà raggiunto, ci sarà guerra"
"Stiamo stringendo Hamas da ogni lato in vista delle prossime fasi del piano, che prevede il suo disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza. Se ciò sarà raggiunto in modo pacifico, tanto meglio. Se no, sarà raggiunto con la forza". Ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media.
In migliaia tornano verso Gaza city, dopo ritiro dell'Idf
Migliaia di famiglie si stanno muovendo dal sud della Striscia a Gaza city dopo che l'esercito israeliano si è ritirato da via Rashid. Lo riferiscono fonti di Gaza e lo mostrano i video sui social.
Idf comunica ad abitanti di Gaza i divieti di spostamento
Il portavoce dell'esercito israeliano ha diffuso un post sui social, in arabo e in inglese, con precise indicazioni per gli abitanti di Gaza. "Desideriamo chiarire diversi punti per prevenire attriti e malintesi. In conformità con l'accordo, le truppe dell'Idf continueranno a essere presenti in varie aree della Striscia di Gaza. È necessario evitare di avvicinarsi alle forze militari. Avvicinarsi mette a rischio la vostra vita". Il portavoce quindi indica quali sono gli spostamenti possibili e le strade aperte nella Striscia: "Il movimento da sud a nord nella Striscia di Gaza sarà consentito attraverso le vie Rashid e Salah al-Din. Ai residenti viene segnalato che nel nord della Striscia è estremamente pericoloso avvicinarsi alle aree di Beit Hanoun, Beit Lahiya, Shejaiya, e a qualsiasi zona in cui vi sia una concentrazione di truppe". "Ai residenti viene inoltre segnalato che nel sud della Striscia è estremamente pericoloso avvicinarsi all'area del valico di Rafah, al corridoio Filadelfia, e a qualsiasi concentrazione di truppe nella regione di Khan Yunis". "Nella zona marittima lungo tutta la costa della Striscia, vi è un alto rischio per pescatori, bagnanti e subacquei, ai quali si raccomanda di non entrare in mare nei prossimi giorni - continua il post - non dirigetevi verso il territorio israeliano e non avvicinatevi alla zona di sicurezza. Avvicinarsi alla zona di sicurezza è estremamente pericoloso. Per la vostra sicurezza, non iniziate a spostarvi verso queste aree fino a quando non sarà stata concessa un'autorizzazione ufficiale", conclude il messaggio.
Idf, completato il ritiro secondo il piano
L'Idf annuncia di aver completato il ritiro a Gaza come previsto dall'accordo.
Hamas ha adesso 72 ore per liberare gli ostaggi vivi
Secondo l'accordo siglato in Egitto e ratificato questa notte dal governo a Gerusalemme, e dopo l'avvenuto ritiro dell'Idf verso la Linea Gialla, Hamas ha adesso 72 ore - a partire dalle 12 locali - per il rilascio di tutti gli ostaggi vivi ancora a Gaza, che dovrebbero essere venti.
Crosetto, riprende la missione italiana al valico di Rafah
Riprendono" le attività italiane nell'ambito della missione Eubam , cui partecipa personale dei Carabinieri, per la riapertura del valico di Rafah". Lo ha disposto il ministro della Difesa Crosetto dopo essersi sentito e confrontato con la presidente del Consiglio Meloni e con il Ministro Tajani. "Il valico di Rafah, in data 14.10.2025 nel rispetto dell'accordo Trump, in coordinamento fra Unione Europea e le parti, verrà aperto alternativamente su due direzioni in uscita verso l'Egitto ed in entrata verso Gaza- dichiara Crosetto- Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani ed il rilascio di prigionieri palestinesi".
In una nota Crosetto spiega di aver autorizzato il capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Portolano a disporre la ripresa della missione - dopo aver sentito Meloni e Tajani e a "seguito di una valutazione sulle condizioni di sicurezza operata del Comando Operativo di Vertice Interforze"- " con le medesime modalità del gennaio 25, in coordinamento con la Farnesina". "Gli israeliani -precisa- stanno provvedendo a ripristinare in tempi brevissimi la funzionalità logistica dell'infrastruttura del valico. Affluiranno da altri valichi (non-Rafah) circa 600 autoarticolati di aiuti umanitari al giorno dentro Gaza. Il passaggio di personale non sarà limitato a casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque lo vorrà (previo concorde parere di Israele ed Egitto)".
Gb, in monitoraggio tregua non previste truppe nostre e Ue
Non è prevista la presenza di truppe britanniche o europee a Gaza dopo l'accordo di cessate il fuoco: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper, come riportano i media inglese. "Non è nei nostri piani, non abbiamo intenzione di farlo", ha dichiarato a BBC Breakfast. "Ma c'è una proposta immediata - ha affermato - affinché gli Usa guidino quello che è effettivamente un processo di monitoraggio per assicurarsi che ciò avvenga sul campo. Ma hanno anche chiarito che si aspettano che le truppe sul campo siano fornite dagli stati vicini, e questo è qualcosa che ci aspettiamo che accada".
Cooper ha detto di auspicare che il cessate il fuoco venga applicato "immediatamente". Secondo la ministra degli Esteri britannica sono in corso discussioni internazionali su una "forza di sicurezza internazionale" e il Regno Unito continuerà a contribuire in altri modi, incluso il sostegno a iniziative di finanziamento privato per Gaza. "Questo deve essere l’inizio della fine della guerra e l’avvio di una pace giusta e duratura, che garantisca sicurezza sia ai palestinesi che agli israeliani. Abbiamo vissuto due anni strazianti di sofferenza, con decine di migliaia di vite perdute e ostaggi tenuti lontani dalle loro famiglie per due anni", ha aggiunto Cooper.
Tajani: "Soluzione due Stati la migliore per avere decenni di pace"
"Mi auguro che si possa arrivare alla costruzione di uno Stato palestinese, ci saranno resistenze iniziali israeliane ma credo che possa essere la migliore soluzione per preparare decenni di pace, non qualche settimana". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo a 'Restart' su Rai3. "L'unica cosa certa oggi è il cessate il fuoco. Bisogna costruire la pace, così come noi vogliamo costruire uno Stato palestinese", ha spiegato. "Tutti sono favorevoli alla soluzione due popoli, due Stati e che vivano in pace. Noi siamo assolutamente favorevoli al riconoscimento di uno stato palestinese che bisogna costruire. Ovviamente non può essere governato dai terroristi di Hamas. Dev'esserci un rinnovamento della classe dirigente. Noi puntiamo sull'Anp, sui palestinesi della diaspora che possono tornare", ha aggiunto.
Merz, Germania valuta ripresa delle forniture militari a Israele
"Alla luce degli sviluppi sul campo, il governo tedesco rivedrà le sue pratiche di autorizzazione per l'esportazione di equipaggiamento militare che può essere utilizzato a Gaza". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in una nota. "Nel fare ciò, il governo tedesco segue un chiaro principio: la Germania sostiene l'esistenza e la sicurezza di Israele. Questo fa parte dell'essenza immutabile delle nostre relazioni. È un'espressione della nostra duratura responsabilità storica", ha detto ancora Merz, aggiungendo che "il governo tedesco è inoltre fermamente convinto che la soluzione dei due Stati offra le migliori prospettive per un futuro in cui israeliani e palestinesi possano vivere in pace e sicurezza durature"
Idf prevede di completare ritiro truppe da Gaza entro le 12
Le Forze di difesa israeliane prevedono di completare intorno a mezzogiorno il ritiro delle truppe verso le linee di schieramento concordate a Gaza, come parte dell'accordo con Hamas per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi. Lo riferisce Times of Israel. Entro 72 ore dal completamento del ritiro da parte dell'Idf, Hamas è pronta a rilasciare i 48 ostaggi in suo possesso, a partire dai 20 che si ritiene siano ancora vivi.
Medioriente: media, colpi su Khan Yunis dopo cessate il fuoco
Nonostante il cessate il fuoco dichiarato, entrato in vigore dopo mezzanotte, gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato un attacco all'alba di oggi sulla città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.Il corrispondente di Wafa ha affermato che le forze israeliane hanno attaccato la zona di Al-Katiba, nel centro di Khan Yunis, con diversi colpi di artiglieria, in concomitanza con il sorvolo della città da parte dei droni.All'alba, gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un violento attacco aereo contro il centro di Khan Yunis.
Media: "Soldato Idf ucciso da cecchino Hamas dopo firma accordo"
Un soldato riservista dell'Idf è stato ucciso ieri pomeriggio in un attacco di cecchini di Hamas nella città di Gaza, secondo quanto annunciato dall'esercito. Lo rende noto il Times of Israel. L'attacco del cecchino è avvenuto dopo che i negoziatori israeliani e di Hamas avevano firmato un accordo in Egitto per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti dal gruppo terroristico a Gaza. Il cessate il fuoco previsto dall'accordo non era ancora entrato in vigore quando è stato sferrato l'attacco.
Scatta il cessate il fuoco a Gaza
Con l'approvazione dell'accordo da parte del governo israeliano, entra in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta Channel 12, spiegango che l'IDF si ritirerà alla Linea Gialla nelle prossime 24 ore, al termine delle quali Hamas dovrà rilasciare tutti gli ostaggi vivi entro 72 ore. La maggior parte dei ministri del governo ha votato a favore dell'accordo, compreso il ministro Ofir Sofer del partito di estrema destra Sionismo Religioso del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich. Tutti gli altri ministri del partito si sono opposti all'accordo. Lo stesso hanno fatto tutti i membri del partito ultranazionalista Otzma Yehudit. Lo riferisce il Times of Israel.
Il governo di Israele ha approvato il piano
Il governo israeliano ha approvato il piano per il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti. Lo riferisce l'ufficio del premier. Cinque ministri dei partiti di Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich hanno votato contro l'accordo, ma l'intesa è passata ugualmente poiché il governo aveva la maggioranza dei voti, come riferiscono i media israeliani