
Una modifica "segreta" per aumentare l'autonomia dei caccia più sofisticati del mondo. Gli F-35 Adir, i caccia stealth israeliani che hanno colpito l'Iran durante i raid dell'Operazione Leone Nascente, non hanno avuto bisogno d'essere riforniti in volo, ma sono stati dotati di particolari serbatoi che non hanno condizionato la loro bassa osservabilità di fronte ai radar della difesa aerea iraniana. Difesa già pesantemente compromessa dalle azioni di sabotaggio pianificate dai commando del Mossad e dai precedenti attacchi dello scorso ottobre.
Secondo quanto riportato, la flotta di F-35 impiegati dall'Israeli Air Force, già dotati di particolari specifiche come tutti gli altri velivoli acquisiti da Israele, sono stati modificati per raggiungere l'Iran senza il supporto delle aerocisterne che sono state impiegate per rifornire gli aerei da combattimento che si sono spinti nella profondità nel territorio iraniano.
Una modifica segreta agli F-35 di Israele
Questa "modifica segreta", secondo due funzionari statunitensi che hanno parlato con Middle East Eyes in condizione di anonimato, ha confermato l'informazione che Israele "non ha utilizzato il rifornimento in volo" per gli F-35 Aidir durante l'attacco di venerdì scorso, né ha previsto per questo tipo velivolo con capacità stelth, tappe intermedie in "paesi terzi" per rifornirsi prima di tornare alle basi in Israele. Va ricordato, infatti, come l'F-35 abbia un'autonomia di combattimento dichiarata di circa 1.100 km, e come la distanza più breve tra Israele e l'Iran sia di circa 1.000 km di sola andata.
Gli Adir, designazione israeliana per la loro versione degli F-35, devono essere perciò modificati per trasportare carburante aggiuntivo senza influire in nessuno modo sulle caratteristiche stealth dei velivoli che hanno mantenuto la loro bassa osservabilità.
I funzionari statunitensi non hanno voluto condividere dettagli sul "come" siano stati modificato gli F-35 in questione, ma hanno suggerito che potrebbe essere stato aggiunto un "supporto esterno". Probabilmente studiato per seguire la linea del velivolo senza incidere sulla sua firma radar. Forse realizzati con materiali radar-assorbenti.
Queste sono solo ipotesi, dal momento che i serbatoi aggiuntivi di norma sono "sganciabili", ossia supporti che vengono fissati alle ali o al ventre del velivolo per essere usati in volo e poi sganciati al momento della corsa d'attacco sull'obiettivo. È improbabile quindi che i caccia israeliani abbaino sganciato in territorio nemico il risultato di una tecnologia segreta che potrebbe essere recuperata e studiata. Ciò suggerirebbe in caso uno "sgancio" al di fuori del territorio iraniano.
La rivista The Avionist ha riportato in passato dell'esistenza di un progetto di Israel Aerospace Industries e la sussidiaria di Elbit Systems per ottenere dei serbatoi sganciabili esterni da 2700 litri di carburante che non avrebbero compromesso le capacità furtive dell'F-35, liberando inoltre punti di attacco per le armi che avrebbe trasportato in battaglia.
Il ruolo degli F-35 Adir per colpire l'Iran
A fronte della capacità di raggiungere con o senza rifornimento in volo il territorio iraniano, nessuno conosce la missione realmente affidata agli F-35 Adir che hanno violato lo spazio aereo dell'Iran nell'operazione lanciata la notte del 13 giugno.
Come sempre gli F-15I Raam e gli F-16 Sufa sono stati impegnati nella missione, e potrebbero aver svolto il ruolo principale nelle azioni di bombardamento che hanno
previsto l'uso di bombe "bunker buster" mentre gli F-35 avrebbero svolto un ruolo di soppressione o distruzione delle difese aeree nemiche con un carico di armi più leggero.