Kallas: "Mosca usa armi chimiche". Meloni: "Da Putin scarso impegno per la pace"

La Nato coordinerà la fornitura di armi all’Ucraina tramite la missione Nsatu, mentre l’Italia cerca un ruolo centrale. Trump e Meloni spingono per la pace, ma la tensione resta altissima

Kallas: "Mosca usa armi chimiche". Meloni: "Da Putin scarso impegno per la pace"
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La Nato assumerà un ruolo diretto nel coordinamento dell’invio di armi all’Ucraina tramite la missione Nsatu, mentre gli alleati europei si faranno carico del finanziamento. Una svolta diplomatica voluta da Trump e accolta con favore dalla premier Meloni, che parla di "cambio di postura" degli Stati Uniti.

La linea è sostenuta anche da Antonio Tajani, in visita a Washington, e dall’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas, che avverte: “La Russia usa armi chimiche, dobbiamo rispondere uniti”. Ma le divisioni interne all’Ue frenano le nuove sanzioni.

"Usa hanno chiesto a Israele di fermare i raid in Siria"

L'amministrazione Trump ha chiesto a Israele di fermare i raid contro le forze militari siriane nel sud del paese. Lo riporta Axios citando una fonte americana, secondo la quale Israele ha promesso che cesserà gli attacchi.

Nato coordinerà la consegna di armi all'Ucraina tramite la missione a Kiev

La Nato ha confermato oggi che svolgerà un ruolo nella fornitura di armi all'Ucraina, che i Paesi europei acquisteranno dagli Stati Uniti tramite la Nsatu, la missione Nato di assistenza e addestramento per l'Ucraina. "Gli alleati europei della Nato e il Canada assumeranno il ruolo di finanziamento primario e la Nato coordinerà la fornitura, anche tramite la Nsatu. L'equipaggiamento militare includerà sistemi di difesa aerea, munizioni e altre attrezzature", hanno spiegato fonti della Nato a EuropaPress, in merito ai piani annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e confermati dal segretario generale della Nato Mark Rutte durante la sua visita alla Casa Bianca. In questo modo, la Nato manterrà il ruolo di coordinamento assunto un anno fa al vertice di Washington per centralizzare gli aiuti militari all'Ucraina, anche se dipenderà in ultima analisi dai contributi e dagli acquisti degli alleati europei. Le fonti hanno anche confermato che Germania, Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, Canada e Finlandia hanno promesso il loro sostegno all'iniziativa, sebbene i dettagli del piano, in base al quale gli Stati Uniti continueranno a inviare armi all'Ucraina tramite acquisti effettuati dagli alleati europei, siano ancora in fase di discussione.

Trump per ora non valuta invio di armi a lungo raggio a Kiev

Donald Trump ha detto ai reporter che per ora non sta valutando l'invio di missili a lungo raggio per Kiev. Lo riporta la Cnn.

Tajani a Washington: "È il momento di messaggi forti a Putin"

Per raggiungere la pace in Ucraina è arrivato il momento di inviare "messaggi forti" al presidente russo, Vladimir Putin. E bene ha fatto Donald Trump a minacciare aspre sanzioni a Mosca se entro 50 giorni non si fermerà la guerra. È questo il messaggio che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha inviato da Washington, dove si trova in visita. La guerra in Ucraina è stata tra i temi principali del colloquio che Tajani ha avuto con il segretario di Stato americano, Marco Rubio. "L'incontro è stato molto positivo, c'è un'identità di vedute sulle grandi questioni internazionali, noi sosteniamo anche l'azione americana per raggiungere la pace in Ucraina, bene il messaggio del presidente Trump a Putin, che deve cessare questo attacco soprattutto contro la popolazione civile", ha affermato il titolare della Farnesina durante un punto stampa presso l'ambasciata italiana. L'obiettivo dell'Italia in Ucraina è chiaro, aveva evidenziato Tajani in precedenza in un'intervista rilasciata nella mattinata statunitense a Maria Bartiromo su Fox Business. "Vogliamo raggiungere la pace, ma dobbiamo convincere Putin. Ora l'unica soluzione è inviare messaggi forti alla Russia" come "sanzioni e dazi", ha evidenziato il ministro, secondo cui "senza un messaggio forte è difficile avviare i negoziati tra Putin e Zelensky. Questo è il nostro obiettivo. La pace è l'obiettivo finale".

Trump: "Zelensky non dovrebbe prendere di mira Mosca"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non dovrebbe prendere di mira Mosca. Lo ha detto Donald Trump, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.

Trump: "Non sto dalla parte di nessuno"

"Non sto dalla parte di nessuno". Lo ha detto Donald Trump rispondendo a una domanda sulla guerra della Russia in Ucraina, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.

Tajani: "Invio armi italiane a Kiev? Decisione è da parte dei Paesi Nato"

La decisione sull'invio di armi statunitensi all'Ucraina spetta alla Nato. Lo ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, interpellato sul piano annunciato ieri da Donald Trump per vendere armi e sistemi di difesa Usa ai Paesi dell'alleanza, i quali li spediranno poi a Kiev. "La decisione è da parte della Nato: noi siamo favorevoli al sostegno all'Ucraina", ha spiegato, aggiungendo che il segretario generale della Nato, Mark Rutte, presenterà l'iniziativa ai leader dei Paesi alleati e poi "si vedrà il da farsi". Per adesso, ha continuato, è "importante che ci sia stata da parte statunitense una scelta forte" a sostegno di Kiev, dopo "il grande evento di Roma che non è stato solo economico, ma anche un importante segnale politico".

Meloni: "Salutiamo positivamente il cambio di postura degli Usa"

"La Russia continua a colpire i civili, sono attacchi sempre più intensi, sempre più brutali che confermano quanto poco Mosca sia impegnata a costruire quella pace che invece noi tutti perseguiamo. E questo nonostante la volontà di dialogo dell'amministrazione Trump, che Putin ha deciso di non accogliere. E vediamo oggi un, diciamo, cambio di postura da parte degli Stati Uniti e ovviamente lo salutiamo positivamente". Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il cancelliere federale dell'Austria, Christian Stocker. "Ho ringraziato l'Austria - ha sottolineato Meloni - per il contributo finanziario e umanitario che ha garantito nell'ambito della Ukraine Recovery Conference della scorsa settimana, per averci aiutato in questa iniziativa di successo. L'obiettivo comune lo conosciamo: restituire all'Ucraina un futuro di pace, di sicurezza, di libertà. Per arrivare a questo futuro, il percorso dal nostro punto di vista è duplice: continuare da un lato a sostenere l'Ucraina perchè si possa difendere e aumentare la pressione sulla Russia. L'Ucraina ha ripetutamente accettato il cessate il fuoco incondizionato, ha assicurato la disponibilità a sedersi al tavolo delle trattative e dall'altra parte continuiamo a non vedere passi avanti sul lato russo".

Kallas: secondo l'intelligence di Germania e Olanda la Russia usa armi chimiche

"La Russia sta facendo uso di armi chimiche nei suoi attacchi sul territorio ucraino". Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri a Bruxelles. Interpellata sulla fonte di queste informazioni, Kallas ha detto che provengono dai servizi di intelligence di Germania e Olanda. "Dato che i servizi segreti affermano che questa situazione si sta intensificando - ha detto Kallas - penso che sia di grande, grande preoccupazione. Di nuovo, dimostra che la Russia vuole causare più dolore e sofferenza possibile affinchè l'Ucraina si arrenda".

Kallas: "Bene Trump su armi a Ucraina, ma gli Usa dovrebbero condividere l'onere"

"Apprezziamo la decisione del presidente Trump sulla fornitura di armi all'Ucraina ma gli Stati Uniti dovrebbero condividere l'onere". Lo ha detto l'alta rappresentante dell'unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas in conferenza stampa a Bruxelles facendo riferimento al fatto che il costo della fornitura di armi a Kiev è stata fatta ricadere sui paesi Nato. "Dobbiamo levare alla Russia gli strumenti di cui hanno bisogno per continuare la loro guerra - ha detto Kallas -. Se lavoriamo insieme possiamo mettere pressione su Putin e convincerlo a negoziare seriamente per arrivare a una fine delle ostilità".

Kallas: "Non raggiunto accordo su nuovo pacchetto di sanzioni"

"La campagna di bombardamenti della Russia continua a livelli record e vediamo un uso sempre maggiore di armi chimiche vietate e tutto questo dimostra che la Russia non vuole la pace. In risposta l'Unione Europea è decisa ad approvare uno dei pacchetti di sanzioni più dure fino ad oggi ma sono molto dispiaciuta di dover dire che oggi non siamo riusciti a raggiungere un accordo in materia". Lo ha detto l'alta rappresentante dell'unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas in conferenza stampa a Bruxelles. A impedire la conclusione dell'accordo è stata ancora la Slovacchia. "La Commissione ha risposto alle loro richieste - ha detto Kallas - ora la palla è nel loro campo ma bisogna andare avanti. Sono già passati due mesi".

Meloni: "Attacchi brutali della Russia confermano scarso impegno per la pace"

“La Russia continua a colpire i civili, sono attacchi sempre più intensi e brutali che confermano quanto poco Mosca sia impegnata a costruire quella pace che noi tutti perseguiamo”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa al termine del bilaterale a Palazzo Chigi con il cancelliere federale dell’Austria Christian Stocker. La premier ha inoltre parlato della indisponibilità di Putin ad accogliere la disponibilità al dialogo da parte dell'amministrazione Trump, sottolineando come sia seguito un cambio di postura da parte degli Stati Uniti.

Meloni: "Sostenere Kiev e aumentare la pressione sulla Russia"

"Bisogna continuare da un lato a sostenere l'Ucraina, perchè si possa difendere" e allo stesso tempo "aumentare la pressione sulla Russia. Come sapete l'Ucraina ha ripetutamente accettato il cessate il fuoco incondizionato e ha assicurato la disponibilità al tavolo delle trattative mentre all'altra parte continuiamo a non vedere passi avanti". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine dell'incontro a palazzo Chigi con il cancelliere federale dell'Austria, Christian Stocker.

Reuters: Putin imperturbabile a minacce, avanti con la guerra

Il presidente Vladimir Putin intende continuare a combattere in Ucraina finché l'Occidente non si impegnerà alle sue condizioni per la pace, imperturbabile di fronte alle minacce di sanzioni più severe di Donald Trump, e le sue richieste territoriali potrebbero ampliarsi con l'avanzata delle forze russe: lo hanno affermato tre fonti vicine al Cremlino in un'esclusiva sul sito Reuters. Putin ritiene che l'economia e le forze armate russe siano abbastanza forti da resistere a ulteriori misure occidentali, hanno affermato le fonti.

Ucraina, sedicesima proroga della legge marziale

Il Parlamento ucraino ha votato per estendere la legge marziale e la mobilitazione generale per altri 90 giorni, proseguendo le misure di guerra mentre il Paese combatte l'invasione russa in corso. Secondo il parlamentare Yaroslav Zhelezniak, 320 membri del Parlamento hanno sostenuto la proroga oggi, con un solo voto contrario. La misura entrerà in vigore il 7 agosto e rimarrà in vigore fino al 5 novembre, ha scritto su Telegram. I media ucraini hanno osservato che questa è la sedicesima proroga della legge marziale da quando è stata introdotta per la prima volta nel febbraio 2022, in seguito all'invasione russa su vasta scala. L'ultima proroga è stata approvata a metà aprile. In base alla legge marziale, le elezioni presidenziali e parlamentari rimangono sospese. Inoltre, agli uomini in età militare tra i 18 e i 60 anni è vietato lasciare il Paese, salvo circostanze eccezionali.

Lavrov: "Vogliamo capire cosa c'è dietro all'ultimatum di 50 giorni di Trump"

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha reagito con scetticismo alle recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che ha auspicato un accordo tra Russia e Ucraina entro 50 giorni. "Abbiamo già sentito di tutto: 24 ore, 100 giorni… ora vogliamo capire cosa muove davvero il presidente degli Stati Uniti", ha dichiarato Lavrov in conferenza stampa, citato da Interfax. Il capo della diplomazia russa ha poi accusato l'Unione Europea e la Nato di esercitare "una pressione indecente" su Washington per sostenere militarmente l'Ucraina. Lavrov ha ribadito che l'operazione militare russa mira a "eliminare alla radice le minacce alla sicurezza nazionale", minacce che, secondo Mosca, sarebbero alimentate da decenni di espansione della Nato ai confini russi.

Casa Bianca: quella di Trump a Zelensky solo una domanda

Il Financial Times ha interpretato male i commenti di Donald Trump a Volodymyr Zelensky: le sue dichiarazioni sono state prese fuori dal contesto. Lo afferma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. "Il presidente Trump stava semplicemente ponendo una domanda, non incoraggiando ulteriori morti", ha aggiunto. Il Financial Times ha riportato che Trump ha chiesto a Zelensky se l'Ucraina poteva colpire Mosca e San Pietroburgo.

Melania celebrata sui social di Kiev, diventa "agente Trumpenko"

I social media ucraini elogiano Melania Trump per aver giocato "un ruolo chiave" nel cambio di passo del marito nei confronti della Russia. L'idea è maturata quando, durante il suo incontro ieri alla Casa Bianca con il segretario generale della Nato Mark Rutte, Trump ha affermato che Melania è stata essenziale nel sottolineare la doppiezza di Vladimir Putin. "Torno a casa e dico alla first lady: ho parlato con Vladimir oggi... Abbiamo avuto una conversazione meravigliosa. Lei ha risposto: Davvero? Un'altra città è appena stata colpita!", ha rivelato il Presidente americano. Una conversazione familiare privata (resa pubblica) che, come sostiene il Guardian, lo avrebbe convinto a riflettere sul comportamento sbagliato del leader del Cremlino, tanto da voler annunciare nel corso della stessa giornata, una serie di misure in supporto all'Ucraina, tra cui l'invio dei sistemi di difesa aerea Patriot. Ma soprattutto l'ultimatum alla Russia: 50 giorni per un accordo di pace.

La dichiarazione del tycoon ha scosso il fronte politico internazionale dando un'accelerata a una situazione incancrenita da svariati mesi, ma soprattutto ha fatto impazzire il mondo dei social media ucraini invasi da post, reel e meme con protagonista Melania Trump, nata nel 1970 nella Slovenia allora ancora Jugoslavia, nelle vesti di pacificatrice o agente speciale. Uno dei meme diventati più virali ribattezza la first lady "Agente Trumpenko", con tanto di cappello a visiera larga, sguardo circospetto e una giacca con l'emblema del tridente ucraino. Che Melania giochi "sotto copertura" all'interno della Casa Bianca e a beneficio di Kiev lo pensano in tanti sul web. Alcuni utenti ucraini hanno ricordato in queste ore quando, già nel 2022, poco dopo l'invasione russa, fu proprio Melania a invitare i suoi follower a donare alla Croce Rossa in favore del popolo ucraino martoriato, sostenendo che fosse "straziante e orribile vedere persone innocenti soffrire". La rivista Business in Ukraine ha confermato il sentiment del web: "Stasera sui social media c'è molto amore per Melania Trump" dopo l'annuncio che gli Stati Uniti avrebbero inviato i sistemi di difesa aerea Patriot in Ucraina.

Tajani: "Sono d'accordo con Trump, serve messaggio forte a Putin"

In Ucraina "vogliamo raggiungere la pace, ma bisogna convincere Vladimir Putin". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante una intervista con "Fox Business" che ha dato il via alla sua missione negli Usa. "Ora l'unica soluzione è inviare un messaggio forte alla Russia: Italia ed Europa stanno inviando armi insieme agli Stati Uniti, e serve una strategia per la protezione dell'Ucraina e per raggiungere la pace", ha detto, aggiungendo che senza un messaggio forte è "difficile" avviare un negoziato tra Putin e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. "Sono d'accordo con il presidente Donald Trump: in questo momento dobbiamo essere forti e spingere per raggiungere il risultato", ha concluso.

Bannon contro l'invio di armi a Kiev: "Ci trascinano in guerra europea"

"Questa non è la guerra al terrorismo, questa è una guerra vecchio stille nell'insanguinata Europa, e ci stanno trascinando dentro". Così Steve Bannon nel suo podcast War Room ha dato voce alla rabbia del mondo Maga di fronte a quello che viene percepito come un tradimento della politica dell'America First da parte del suo stesso creatore Donald Trump, cioè l'annuncio dell'invio di nuove, potenti armi difensive ed offensive all'Ucraina. "Stiamo armando persone su cui non abbiamo nessun controllo", ha aggiunto l'ex stratega della Casa Bianca, diventato un punto di riferimento della base Maga trumpiana, suggerendo che la "principale priorità" di Vlodomyr Zelensky è trascinare sempre più Trump e gli Usa nel conflitto. Bannon non è l'unico dei fedelissimi trumpiani ad accusare il tycoon di aver voltato le spalle alle promesse dell'America First che lo hanno riportato alla Casa Bianca: "non è solo l'Ucraina, ma tutte le guerre straniere in generale e molto dell'aiuto all'estero", ha detto al New York Times, Marjorie Taylor Green, la deputata dell'estrema destra repubblicana, facendo riferimento al fatto che già la decisione di Trump di partecipare con raid al conflitto tra Israele e Iran aveva creato una spaccatura tra il presidente e il mondo Maga.

 

New York Times: Germania e Norvegia si sono offerte di acquistare Patriot per Kiev

Le autorità della Germania avrebbero "offerto" di acquistare due sistemi di difesa missilistica statunitensi Patriot, da consegnare poi all'Ucraina per consentire alle forze di Kiev di difendersi dagli attacchi russi. Lo scrive il "New York Times", aggiungendo che la Norvegia si sarebbe offerta di acquistare una terza batteria per lo stesso motivo.

Zelensky: "Pace possibile solo attraverso la forza"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il presidente statunitense Donald Trump per la "prontezza ad aiutare a proteggere le vite del nostro popolo". In un messaggio pubblicato su X, Zelensky ha ribadito che il conflitto "continua solo a causa della Russia, per il desiderio di Putin di trascinarla nel tempo. La Russia cerca di farla apparire come la nuova normalità. Non dobbiamo mai accettarlo". Secondo Zelensky, "tutto ciò che è umanamente possibile deve essere fatto per costringere la Russia a fermare le uccisioni, ottenere una pace reale e garantire sicurezza. La pace è possibile solo attraverso la forza". Il presidente ucraino ha inoltre chiesto di interrompere "il finanziamento della guerra da parte di Mosca, tagliando i legami con Iran e Corea del Nord e bloccando la fornitura di componenti ed equipaggiamenti militari". Infine, Zelensky ha ringraziato gli Stati Uniti, la Germania e la Norvegia per le nuove decisioni sull'invio dei sistemi di difesa Patriot e ha annunciato che Kiev "sta lavorando a grandi accordi in materia di difesa con l'America".

Axios: amministrazione Trump fornirà missili a lungo raggio a Kiev

Gli Stati Uniti aumenteranno drasticamente le forniture di armi agli alleati europei, i quali a loro volta invieranno armi all'Ucraina. Lo ha annunciato il presidente Usa, Donald Trump, parlando alla Casa Bianca insieme al segretario generale della Nato, Mark Rutte. Trump ha affermato che gli Stati Uniti invieranno "le migliori" attrezzature militari al mondo agli alleati della Nato, e che saranno questi ultimi a pagare il conto. Il presidente Usa non ha fornito dettagli sui sistemi d'arma che saranno inclusi, ma ha menzionato i missili, e due fonti citate dal portale Axios hanno riferito che il piano includerebbe missili a lungo raggio in grado di colpire in profondità la Russia. Rutte ha affermato che ciò consentirebbe all'Ucraina di ottenere "ingenti forniture" di armi, tra cui sistemi di difesa aerea e missili. Tra le forniture destinate in ultima analisi all'Ucraina ci sono missili e sistemi di difesa aerea. Se la notizia sarà confermata, si tratterebbe di un cambiamento di politica radicale da parte di Trump, che inizialmente si era rifiutato di schierarsi con l'Ucraina e fino a poco tempo fa aveva insistito sul fatto che avrebbe fornito solo armi difensive per non inasprire la guerra. Il piano che prevede che i Paesi europei finanzino l'invio in Ucraina di armi prodotte negli Stati Uniti è stato proposto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il vertice Nato di due settimane fa acquistano petrolio russo.

Ministro della Difesa lettone: "Dobbiamo prepararci ad un attacco russo"

Gli Stati membri della Nato "devono prepararsi a un possibile attacco da parte della Russia". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa della Lettonia, Andris Spruds, durante un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. "La Russia è un Paese aggressivo e imperialista, e l'espansione violenta fa parte del suo Dna. Non si dovrebbe guardare a un anno specifico in cui il Cremlino potrebbe essere pronto ad attaccare, ma bisogna essere pronti a difendersi oggi. Dobbiamo essere pronti a combattere già stanotte", ha affermato Spruds. Secondo il ministro, la Russia "sta già testando quotidianamente la capacità di deterrenza della Nato attraverso attacchi ibridi" e, per questo motivo, "la Lettonia sta investendo il 3,7 per cento del suo Pil nel settore della difesa che arriverà al 4 per cento" nel corso del 2026. Spruds ha definito il sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina "importante, se non cruciale" e crede fermamente che sostenere Kiev "sia nell'interesse di tutti coloro che credono in un ordine globale stabile, compresi gli Usa".

Zelensky: "Priorità del nuovo governo sarà aumentare la produzione di armi"

"Aumentare la produzione di armi in Ucraina": è questo uno degli obiettivi principali nei prossimi sei mesi del nuovo governo ucraino che emergerà dal rimpasto annunciato ieri dal presidente Volodymyr Zelensky: lo scrive su Telegram lo stesso leader di Kiev, che ha incontrato oggi l'attuale ministra dell'Economia - e futura premier - Yulia Svyrydenko e il politico Mykhailo Fedorov. "Incontro con Yulia Svyridenko e Mykhailo Fedorov. Stiamo preparando i primi passi del nuovo governo. Abbiamo definito i compiti per i prossimi sei mesi - si legge nel messaggio -. L'obiettivo principale è aumentare la produzione di armi in Ucraina, garantire pienamente l'approvvigionamento dei volumi necessari di tutti i tipi di droni per le Forze di Difesa ucraine, attuare una significativa deregolamentazione e liberare il potenziale economico interno del nostro Paese, nonché garantire la piena attuazione dei programmi di sostegno sociale per il nostro popolo. Abbiamo definito quali risultati potranno essere raggiunti nei primi sei mesi di attività del nuovo governo".

Cremlino: noi pronti a continuare il dialogo con Kiev

La Russia è pronta "a continuare il dialogo" con l'Ucraina, un dialogo che Washington "vuole vedere", mentre l'Europa sembra volere invece "un'escalation delle azioni militari". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che però "Kiev continua a tacere" su una possibile ripresa dei negoziati diretti dopo le due tornate svoltesi a Istanbul. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

Cremlino: "Serve tempo per analizzare le parole di Trump"

Il Cremlino ha "bisogno di tempo per analizzare ciò che è stato detto" ieri dal presidente Usa Donald Trump. "Se e quando il presidente Vladimir Putin lo riterrà necessario, lo commenterà sicuramente", ha affermato il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.

Vice ministro russo: ultimatum sull'Ucraina inaccettabili

La Russia giudica "inaccettabile" qualsiasi ultimatum. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov dopo che ieri il presidente Usa ha dato a Mosca 50 giorni di tempo per trovare una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina. Lo riferisce la Tass.

Financial Times: Trump ha incoraggiato Zelenksy a colpire in profondità in Russia

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incoraggiato privatamente l'Ucraina a intensificare gli attacchi in profondità sul territorio russo, chiedendo persino a Volodymyr Zelensky se potesse colpire Mosca nel caso gli Stati Uniti avessero fornito armi a lungo raggio a Kiev. Lo hanno riferito al Financial Times persone informate sulle discussioni. La conversazione in questione è avvenuta durante la telefonata del 4 luglio tra i due leader. “Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?”, avrebbe chiesto Trump durante la telefonata, secondo quanto riferito dalle due fonti. Zelensky avrebbe risposto: “Assolutamente. Possiamo farlo se ci date le armi”.

Francia: decisioni di Trump spingeranno Putin ad affrontare la realtà

"Spero che oggi si possa andare oltre e adottare il pacchetto di sanzioni massicce contro la Russia per costringere Vladimir Putin a porre fine alla sua illegale e sanguinaria guerra coloniale di aggressione. Vorrei ricordarvi che Vladimir Putin non sta facendo praticamente alcun progresso sul fronte ucraino, nonostante le ingenti perdite umane, che ha esaurito la sua economia e che ora sta attaccando aree residenziali e civili in Ucraina nel tentativo di minare il morale ucraino". Lo dice il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles. "Le decisioni del Presidente americano di imporre un ultimatum di 50 giorni a Vladimir Putin, pena il pagamento di dazi doganali devastanti, e di fornire sistemi di difesa antiaerea all'Ucraina, e questo pacchetto di sanzioni massicce che spero di vedere adottato oggi, probabilmente costringeranno Vladimir Putin ad affrontare la realtà. Ha esagerato e ora si trova in una situazione di stallo. Deve attuare un cessare il fuoco. Lunedì prossimo andrò in Ucraina su invito del ministro degli Esteri per riaffermare il sostegno della Francia e dell'Europa alla resistenza ucraina", conclude.

Washington Post: Trump valuta invio di missili Tomahawk a Kiev

L'accordo con la Nato per inviare all'Ucraina armi difensive e offensive, potrebbe includere l'invio di missili Tomahawk, gli stessi usati per colpire gli obiettivi in Iran il mese scorso, con i quali Kiev potrebbe colpire Mosca e San Pietroburgo. È quanto rivela David Ignatius sul Washington Post, citando una fonte che ha spiegato che Donald Trump ha valutato e discusso questa possibilità fino a venerdì scorso. Al momento, aggiunge la fonte, i Tomahawk sono rimasti fuori dalle lista delle armi da inviare a Kiev, ma potrebbero essere inseriti in un momento successivo se il presidente volesse esercitare maggiore pressione su Mosca. Il pacchetto di nuovi aiuti militari a Kiev da 10 miliardi di dollari, costruito in modo che gli Usa venderanno le armi a Paesi Nato che poi le passeranno all'Ucraina, prevede con alta probabilità l'autorizzazione da parte di Washington dell'utilizzo dei missili a lunga gittata Atacms già presenti in Ucraina al loro pieno raggio, che raggiunge i 300 chilometri. Questo non permetterebbe di mettere nel mirino degli ucraini Mosca o San Pietroburgo, ma darebbe a Kiev una maggiore capacità di colpire basi militari, piste di decollo di aerei militari e depositi di rifornimento ben all'interno del territorio russo. Il pacchetto potrebbe prevedere anche l'invio di altri missili Atacms. Finora ogni volta che veniva autorizzato un raggio maggiore per i missili, i russi hanno spostato più all'interno aerei ed equipaggiamenti. Secondo le fonti del Post, Trump è arrivato a questa determinazione per tre ragioni: la prima per reagire a quella che percepisce come una mancanza di rispetto da parte di Vladimir Putin che sta platealmente ignorando la sua richiesta di un cessate il fuoco. La seconda, perché ha visto l'efficacia della potenza americana con i raid in Iran. E la terza perché si è convinto che Putin negozierà solo se minacciato, e per questo ha deciso per "l'escalation per ottenere la de-escalation".

Berlino: sanzioni contro Mosca non hanno avuto l'effetto sperato

"La prima cosa importante nei confronti della Russia è che il pacchetto di sanzioni, il 18esimo, venga approvato il più rapidamente possibile. Perché in definitiva, il fatto che siano 18 pacchetti dimostra che i restanti 17 non stanno chiaramente avendo l'impatto sperato. Ecco perché è importante essere determinati ora a fare pressione sulla Russia, dando all'Ucraina una posizione negoziale molto forte". Perché solo così, un giorno sarà possibile raggiungere un accordo equo". Lo ha detto il ministro di Stato per l'Europa presso il ministero degli Esteri tedesco, Gunther Krichbaum, al suo arrivo a Bruxelles. "L'Ucraina non ha bisogno di una pace imposta. Non sarebbe di alcun aiuto. L'Ucraina avrà bisogno di sicurezza un giorno. E questa è una differenza enorme. E dobbiamo garantire all'Ucraina questa sicurezza. Altrimenti, anche qui non è possibile la stabilità in pace e libertà", ha detto ancora Krichbaum.

Francia: Putin non avanza quasi più in Ucraina, è stallo

Secondo Jean-Noël Barrot, Ministro per gli Affari europei e gli Affari esteri della Francia, Vladimir Putin "non avanza quasi più" in Ucraina, paga "un prezzo alto" in termine di uomini mentre l'economia russa "si sta avvitando", e dunque "colpisce la popolazione civile" per minare il morale ucraino. Allo stesso tempo, assicura, la Francia dà il benvenuto alla decisione di Donald Trump di dare "un ultimatum" a Mosca e fornire i Patriots a Kiev. "Putin è andato troppo lontano, ora è in un impasse e deve arrivare al cessate il fuoco".

Trump: "Non sono ancora pronto ad una rottura con Putin"

Il presidente americano Donald Trump ha ribadito in una conversazione con la Bbc britannica la sua delusione verso il collega russo Vladimir Putin per la prosecuzione della guerra in Ucraina, ma ha aggiunto di non essere ancora pronto a una rottura. "Sono deluso, ma non ho chiuso con lui", ha detto Trump; "ma sono deluso", ha insistito. Pressato a spiegare come intende mettere fine a quello che lui stesso definisce "il bagno di sangue" della guerra russa ucraina, la risposta è stata: "Ci stiamo lavorando".

Cina contro le sanzioni di Trump alla Russia: "Coercizione non risolve il problema"

"La Cina si oppone fermamente a tutte le sanzioni unilaterali illegali e alla giurisdizione a lungo termine. Non ci sono vincitori in una guerra tariffaria e la coercizione e la pressione non risolveranno i problemi". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian.

Medvedev: "Da Trump ultimatum teatrale, non ci interessa"

Il presidente americano Donald "Trump ha lanciato un ultimatum teatrale al Cremlino", ma "alla Russia non interessano" le sue dichiarazioni. Così il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha commentato su X l'ultimo intervento di Trump sulla Russia e la guerra in Ucraina, con la prospettiva di imporre "dazi severi".

Zelensky: "Ucraini sono qui e resteranno qui"

"Gli ucraini erano qui, gli ucraini sono qui, gli ucraini resteranno qui. E su questa terra, la vita trionfa sempre, i nostri valori prevalgono, così come il nostro spirito. Felice Festa della Repubblica, concittadini! Felice Giorno del Battesimo della Rus'-Ucraina! Gloria all'Ucraina!". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X.

Trump: "Fiducia in Putin? Non mi fido quasi di nessuno"

Incalzato in una telefonata con la Bbc sulla sua fiducia nel presidente russo Vladimir Putin, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto: "Non mi fido quasi di nessuno". Il presidente Usa ha effettuato la telefonata, durata 20 minuti, all'emittente britannica dopo aver ipotizzato una possibile intervista per celebrare un anno dall'attentato alla sua vita avvenuto durante un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania.

Ambasciatore Giappone a Mosca: "Non forniamo armi letali a Kiev"

"Il Giappone non fornisce armi letali all'Ucraina". Lo ha dichiarato l'ambasciatore giapponese a Mosca Akira Muto, in un'intervista alla Tass.

Ucraina: bombardamenti nel distretto di Kupiansk, ferita una donna

Nel distretto di Kupiansk, nel villaggio di Prykolotne, case private sono state distrutte a causa dei bombardamenti. Due case e quattro terreni annessi di 300 mq sono andati a fuoco. Una donna di 68 anni è rimasta ferita. Lo riportano i media di Charkiv. A Chuguiv, i droni hanno causato incendi in due edifici e in un'area aperta di 2 ettari. Non si registrano feriti.

Ministero della Difesa russo: abbattuti 55 droni ucraini

"Le forze di difesa aerea hanno abbattuto 55 droni ucraini sul territorio russo durante la notte". Lo ha riferito il ministero della Difesa russo.

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