
Le foto satellitari non mentono: qualcosa sta succedendo negli impianti della Kazan Aviation Plant. Nel cuore della Russia, a circa mille chilometri dai confini con l'Ucraina, il Cremlino sta incrementando la produzione e modernizzazione di bombardieri Tu-160 e Tu-22M3. Una serie di scatti satellitari ottenuti dalla rivista finlandese Yle mostrano la costruzione di nuove strutture, capannoni per la produzione di mezzi, il più grande copre una lunghezza di 320 metri per una superficie complessiva di 19mila metri quadrati.
According to new satellite images obtained by Yle, Russia is heavily expanding its Kazan aircraft plant, one of its largest and the only factory producing strategic bombers. The new factory halls cover nearly 19,000 square meters, reflecting Russia’s urgent push to boost military… pic.twitter.com/OZxLEJnXxZ
— GeoInsider (@InsiderGeo) June 29, 2025
Stando a Yle il Cremlino sarebbe arrivato a stanziare per il solo impianto di Kazan circa un miliardo di euro con l'obbiettivo di incrementare la produzione domestica di velivoli complice le sanzioni internazionali che rendono difficile importare mezzi simili. La notizia è particolarmente importante perché la struttura è la sola in grado di produrre il Tupolev Tu-160 e soprattutto i Tu-160M2, la versione aggiornata e modernizzata varata nel 2022 ed entrata in servizio nel febbraio 2024. Questi Tupolev sono stati utilizzati in diversi raid russi contro strutture ucraine nel corso della guerra.

L'obbiettivo del ministero della Difesa russo, in particolare, è ripristinare la produzione in serie di Tu-160M2, ma anche proseguire l'ammodernamento di un altro mezzo, il Tu-22M3. La stampa finlandese riferisce che complessivamente l'ammodernamento del sito prevede 24 nuove strutture e che di queste nove sono già pronte, mentre le restanti sono in fase di costruzione anche se i lavori proseguono a rilento, dato che le sanzioni internazionali rendono alcuni materiali di difficile reperimento, e manca manodopera qualificata.
Il senso di urgenza tra i corridoi del Cremlino è palpabile. Lo scorso anno Kazan ha consegnato solo due nuovi Tu-160M2 e modernizzato solo altri due Tu-160M. Il governo russo punta ad aumentare la produzione anche di altri velivoli non militari come l'aereo di linea Tu-214 che serve per il ministero della difesa e l'FSB. Sempre nel 2024, a fronte di contratti per la realizzazione di 23 velivoli, l'impianto è stato in grado di produrne solo uno.
Marko Eklund, esperto sentito da Yle, osservando le immagini ha tratto due considerazioni interessanti: la prima che Mosca sta puntando a potenziare e riattivare vecchi siti produttivi sovietici; la seconda, che questa strategia può dipendere dalla difficoltà di approvvigionamento dovuta alle sanzioni e che questo si rifletta anche nella decisione di non creare nuovi impianti produttivi più moderni.

La produzione di bombardieri è tema delicato per la Russia. L'ammodernamento dell'impianto di Kazan dovrebbe terminare nella seconda metà del 2026, e avviene in uno scenario delicatissimo. All'inizio di giugno l'operazione Spiderweb lanciata dai servizi segreti ucraini in territorio russo ha portato alla distruzione e danneggiamento di diversi bombardieri strategici, inclusi dei Tu-160, e soprattutto ha messo in discussione le capacità russe di fermare operazioni di intelligence simili, ponendo quindi impianti come Kazan a rischio.
Già il 20 gennaio scorso le forze ucraine avevano provato a colpire
l'impianto con i droni, ma non è stata resa nota l'entità del danno. Proprio per questo sono comparsi sulla pista dell'impianto elicotteri d'attacco Mi-28 e Ka-52, utili per operazioni anti-droni a differenza dei caccia.