A più di due anni dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas, la tregua mediata dai principali attori internazionali — Stati Uniti, Qatar ed Egitto — continua a reggere solo in parte. Nelle ultime ore, Hamas ha consegnato alla Croce Rossa Internazionale i resti di tre ostaggi israeliani, tra cui, secondo fonti militari, quello del colonnello Assaf Hamami, comandante dell’IDF ucciso durante l’attacco del 7 ottobre 2023.
La consegna è avvenuta nella notte tra ieri e oggi, sotto la supervisione della Croce Rossa, che ha poi trasferito i feretri in territorio israeliano. Secondo l’IDF, i corpi si trovano ora al Centro Nazionale di Medicina Legale per il processo di identificazione. Hamas sostiene che i resti siano stati recuperati tra le macerie dei tunnel distrutti durante i bombardamenti israeliani, ma l’esercito di Tel Aviv ha fatto sapere che le operazioni di verifica sono ancora in corso e che non tutti i corpi consegnati corrispondono agli elenchi ufficiali degli ostaggi.
Per recuperare i corpi, alcuni miliziani sono stati autorizzati dall'Idf a entrare nella zona sotto il suo controllo, all'interno cioè della Linea Gialla, vicino a Khan Yunis, accompagnati da personale della Croce Rossa. Ma nella complessa tregua di Gaza si apre un contenzioso sui miliziani che sarebbero ancora nascosti nei tunnel a Rafah, per i quali Hamas chiede ora un lasciapassare che consenta loro di venir fuori con le mani alzate per poi uscire dalla Linea Gialla scortati dalla Croce Rossa: una proposta che gli Stati Uniti avrebbero già messo sul tavolo. Una richiesta che lo Stato ebraico rifiuta, sollevando il sospetto che il ritrovamento dei tre cadaveri fosse pianificato.
La tregua prevede la restituzione degli ostaggi vivi, la consegna dei corpi dei deceduti e un progressivo rilascio di prigionieri palestinesi in Israele. Finora, Hamas ha liberato venti persone vive e consegnato diversi corpi, mentre Israele ha rilasciato circa duemila detenuti palestinesi. La parte più delicata dell’accordo resta quella relativa ai resti dei deceduti: undici ostaggi risultano ancora dispersi, e non è chiaro se le loro spoglie si trovino nei tunnel sotterranei o siano state distrutte dai bombardamenti.
La conferma ufficiale che uno dei corpi restituiti sia quello del colonnello Hamami, comandante della Brigata del Sud, ucciso nei combattimenti del 7 ottobre, ha un forte valore emotivo in Israele. Hamami era uno degli ufficiali più alti in grado caduti nel primo giorno della guerra, e la sua sorte era rimasta ignota per oltre due anni.
Il suo rientro, anche solo in forma di spoglie, è stato accolto con commozione ma anche con rabbia da parte dell’opinione pubblica israeliana, che accusa il governo di aver concesso troppo a Hamas in cambio di risultati parziali.