
Una nuova ondata di violenze ha travolto la Striscia di Gaza, dove nelle ultime ore sono stati uccisi almeno 56 palestinesi in attacchi aerei e di artiglieria israeliani. Tra le vittime anche bambini e civili in cerca di cibo.
Mentre il numero di morti cresce, sale la pressione internazionale: Italia e altri 22 Paesi chiedono la fine immediata della guerra e denunciano la crisi umanitaria in corso. Le Nazioni Unite accusano Israele di aver sparato su folle affamate. Lo scontro politico e militare si estende anche al fronte yemenita.Media, almeno 56 morti a Gaza in attacchi Israele dall'alba
È salito ad almeno 56 morti a Gaza il bilancio delle vittime di fuoco, artiglieria e raid aerei di Israele dall'alba di oggi. Lo riferisce Al-Jazeera citando fonti mediche, precisando che 20 dei morti sono stati registrati nel nord della Striscia. Fra le vittime ci sono 7 persone che stavano cercando aiuti umanitari. Una fonte dell'ospedale Al-Shifa ha riferito ad Al-Jazeera che 6 persone, fra cui 2 bambini, sono state uccise in un attacco israeliano al porto dei pescherecci di Gaza City.
Italia e altri 22 Paesi: la guerra a Gaza deve finire ora
"Noi, i firmatari elencati di seguito, siamo uniti da un messaggio semplice e urgente: la guerra a Gaza deve finire ora". Lo si legge in una dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani insieme ai colleghi di altri 22 Paesi, europei e non solo, e al Commissario europeo per l'uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi.
Oltre all'Italia e all'Ue, la dichiarazione pubblicata sul sito della Farnesina è firmata da Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. "La sofferenza dei civili a Gaza ha raggiunto livelli mai visti prima. Il modello di distribuzione degli aiuti del governo israeliano è pericoloso, alimenta l'instabilità e priva i cittadini di Gaza della dignità umana. Condanniamo la distribuzione a goccia degli aiuti e l'uccisione disumana di civili, compresi bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari, come acqua e cibo. È orribile - si legge nella dichiarazione - che oltre 800 palestinesi siano stati uccisi mentre cercavano aiuto. Il rifiuto da parte del governo israeliano di fornire assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile". "Gli ostaggi crudelmente tenuti prigionieri da Hamas dal 7 ottobre 2023 continuano a soffrire terribilmente. Condanniamo la loro continua detenzione e chiediamo il loro rilascio immediato e incondizionato. Un cessate il fuoco negoziato offre la migliore speranza di riportarli a casa e porre fine all'agonia delle loro famiglie", prosegue l'appello. I 23 Paesi invitano Israele "a revocare immediatamente le restrizioni al flusso di aiuti e a consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle Ong umanitarie di svolgere il loro lavoro salvavita in modo sicuro ed efficace. Invitiamo tutte le parti a proteggere i civili e a rispettare gli obblighi del diritto internazionale umanitario". "Le proposte di trasferire la popolazione palestinese in una "città umanitaria" sono totalmente inaccettabili. Lo sfollamento forzato permanente - aggiunge la nota - è una violazione del diritto internazionale umanitario. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi iniziativa volta a modificare il territorio o la demografia nei Territori Palestinesi Occupati. Il piano di insediamento E1 annunciato dall'Amministrazione Civile israeliana, se attuato, dividerebbe in due lo Stato palestinese, rappresentando una flagrante violazione del diritto internazionale e compromettendo gravemente la soluzione dei due Stati. Nel frattempo, la costruzione di insediamenti in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, ha accelerato, mentre la violenza dei coloni contro i palestinesi è aumentata vertiginosamente. Questo deve cessare".
Hamas: "Attacchi israeliani a Gaza, 134 morti in 24 ore"
Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che 134 persone sono state uccise e 1.155 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, si legge inoltre in un comunicato stampa pubblicato su Telegram, si contano 59.029 morti e 142.135 feriti.
Telefonata Abu-Mazen-Papa: "Urge prestare soccorso a chi è più esposto"
Nella mattinata, Papa Leone XIV ha ricevuto una telefonata da Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, sui recenti sviluppi del conflitto nella Striscia di Gaza e delle violenze in Cisgiordania. "Nel corso della conversazione telefonica - fa sapere il Vaticano - il Santo Padre ha rinnovato l'appello al pieno rispetto del Diritto Internazionale Umanitario, sottolineando l'obbligo di proteggere i civili e i luoghi sacri e il divieto dell'uso indiscriminato della forza e del trasferimento forzato della popolazione. Considerata la drammatica situazione umanitaria, si è enfatizzata l'urgenza di prestare soccorso a chi è maggiormente esposto alle conseguenze del conflitto e di permettere l'ingresso adeguato di aiuti umanitari. Infine, il Santo Padre ha ricordato la fausta ricorrenza del decimo anniversario dell'Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016".
Katz, "Raid contr Houthi a Hodeida, Yemen avrà lo stesso destino"
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato in una nota che le Idf stanno colpendo "obiettivi terroristici del regime terroristico Houthi presso il porto di Hodeida e stanno reprimendo con la forza ogni tentativo di ripristinare l'infrastruttura terroristica precedentemente attaccata". Secondo Katz "il destino dello Yemen sarà lo stesso di Teheran". Nella nota, il ministro israeliano ha detto che "gli Houthi pagheranno un prezzo elevato per aver lanciato missili contro lo Stato di Israele. Continueremo ad agire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo per difendere lo Stato di Israele".
Salgono a 27 i palestinesi uccisi oggi a Gaza da Idf
E' di almeno 27 morti il bilancio delle vittime palestinesi a Deir Al-Balah dopo che i carri armati israeliani sono entrati nella città, nella Striscia di Gaza centrale, in quella che è la prima incursione di terra dell'Idf nell'area. L'esercito israeliano ritiene che alcuni degli ostaggi possano essere trattenuti da Hamas a Deir Al-Balah. Nel raid israeliano sono state colpite otto case e tre moschee nella zona, spiegando fonti mediche palestinesi citate dal Guardian
Artista espone bandiera Palestina a Royal Opera, polemica in Gb
Polemica del giorno dopo nel Regno Unito, all'indomani dell'ennesima protesta contro i raid israeliani e gli eccidi di Gaza nell'ambito di eventi culturali e musicali di spicco del Regno Unito. Protesta approdata questa volta sulla prestigiosa scena della Royal Opera House di Londra, dove ieri, durante l'11esima e ultima replica dell'edizione di stagione del Trovatore, di Giuseppe Verdi, un artista di seconda fila ha sventolato sul palco silenziosamente una bandiera palestinese. Un video amatoriale circolato sui social media ha mostrato il tentativo vano di un addetto, balzato in scena nel pieno dello spettacolo da dietro le quinte, di strappare il vessillo dalle mani dell'autore del gesto di protesta. Gesto che il pubblico presente non è sembrato peraltro contestare. A prendere le distanze è stato invece il vertice del teatro di Covent Garden che per bocca di una portavoce ha condannato l'azione - oggetto di reazioni nel mondo politico, dei media e in ambienti della comunità ebraica britannica - come inappropriata e "non autorizzata".
Onu: "tank e cecchini Israele hanno sparato su folla in cerca aiuti"
Israele ha usato carri armati, cecchini e altre armi per sparare sulla folla di palestinesi in cerca di aiuti alimentari nel nord di Gaza. È l'accusa dell'agenzia alimentare delle Nazioni Unite, il World Food Programme (Wfp o Pam), che in una dichiarazione diffusa domenica ha condannato la violenza scoppiata nel nord della Striscia mentre i palestinesi cercavano di raggiungere un convoglio di camion che trasportava cibo. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, sono almeno 80 le persone morte in questa occasione. L'esercito israeliano (Idf), invece, ha affermato di avere sparato colpi di avvertimento "per rimuovere una minaccia immediata", ma ha messo in dubbio il bilancio delle vittime riportato dai palestinesi. L'accusa da parte di un'importante agenzia umanitaria che ha sempre avuto buoni rapporti con Israele si basa sulle testimonianze di testimoni oculari e di altre persone. Domenica, nel nord di Gaza, il ministero della Salute, alcuni testimoni e un funzionario delle Nazioni Unite hanno riferito che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro la folla che cercava di procurarsi del cibo da un convoglio di 25 camion entrato nella zona. La dichiarazione del Wfp, secondo cui la folla che circondava il convoglio "è stata bersagliata dal fuoco di carri armati e cecchini israeliani e da altre armi da fuoco", conferma queste affermazioni. La dichiarazione non ha specificato il numero dei morti, affermando solo che l'incidente ha causato la perdita di "innumerevoli vite umane".
Idf, distrutte in Yemen infrastrutture militari Houthi
L'esercito israeliano (Idf) afferma che i suoi attacchi aerei al porto yemenita di Hodeida hanno distrutto "le infrastrutture militari del regime terroristico Houthi". Tra gli obiettivi figurano "attrezzature ingegneristiche impiegate per ripristinare le infrastrutture portuali, serbatoi di carburante e imbarcazioni utilizzate per attività militari e attacchi contro lo Stato di Israele e navi nella zona marittima vicino al porto", ha affermato l'esercito, "abbiamo individuato continue attività e tentativi da parte delle forze del regime terroristico Houthi di ripristinare l'infrastruttura terroristica nel porto; pertanto, i componenti utilizzati per promuovere questa attività sono stati presi di mira".
Almeno 19 persone morte di fame a Gaza in 24 ore
Almeno 19 palestinesi sono morti di fame nelle ultime 24 ore a Gaza. Lo afferma alla Bbc un funzionario del ministero della Salute guidato da Hamas. Il dottor Khalil al-Daqran, portavoce dell'ospedale al-Aqsa di Deir al-Balah, ha detto all'emittente britannica che la situazione negli ospedali di Gaza è diventata critica. "Diciannove persone, tra cui bambini, sono morte di fame", ha raccontato, "gli ospedali non possono più fornire cibo ai pazienti o al personale, molti dei quali non sono fisicamente in grado di continuare a lavorare a causa della fame estrema".