La guerra mondiale a pezzi

Il legame tra Ucraina e Israele

La guerra mondiale a pezzi
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Promemoria per i distratti. Per chi ancora non ha capito che la «guerra mondiale a pezzi» che è in corso o prossima a cominciare su diversi fronti è mondiale per davvero. Con il nostro mondo occidentale nel mirino di un nuovo Asse delle autocrazie a guida russo-cinese, in Ucraina come in Medio Oriente e prima o poi anche nel Pacifico e in Africa. E che non ammette confusioni, ma solo scelte di campo chiare. Qualche esempio. Chi simpatizza per Israele ma vorrebbe disarmare l'Ucraina aggredita dalla Russia, non ha capito niente. Il ruolo del terzo pilastro dell'Asse, l'Iran, fa chiarezza: Teheran aiuta in ogni modo Hamas, Hezbollah e gli Houthi yemeniti che vogliono distruggere lo Stato ebraico, ma fornisce anche alla Russia droni e missili (presto anche quelli balistici, imprimendo così alla guerra un'escalation senza ritorno) per devastare l'Ucraina. Quella stessa Russia abituata a ricevere con tutti gli onori i capi della teocrazia assassina iraniana e delle tre milizie islamiche: tutto si tiene. E ancora. Chi pensa che il destino di Taiwan, ormai stabilmente nel mirino di Xi Jinping che vuole annetterla alla Cina, non ci riguardi «perché tanto è lontana» sbaglia come chi s'illude (con dubbia buona fede) che Pechino possa mediare tra Mosca e Kiev.

Pace giusta? La Cina non solo non ha mai condannato l'aggressione all'Ucraina, ma tiene sempre più spesso manovre militari con i russi. Le ultime, navali, pochi giorni fa nel mar del Giappone. Mosca non «rischia di scivolare in braccio a Pechino»: c'è già da un pezzo, armi e bagagli, per precisa scelta di Putin. Altro che mediazioni.

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