Israele, diffuso video choc delle soldatesse rapite da Hamas. Usa: "Non bloccate beni essenziali"

Mentre Israele è sotto choc per il fimato dele 5 soldatesse rapite il 7 ottobre da Hamas e ancora nelle mani dei terroristi, gli Usa intimano allo Stato ebraico di non compiere ritorsioni per il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte di alcuni Paesi europei

Israele, diffuso video choc delle soldatesse rapite da Hamas. Usa: "Non bloccate beni essenziali"
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Nuovo video diffuso da Israele relativo ai fatti del 7 ottobre, quando l'operazione "Diluvio" di Hamas ha rotto quel fragile equilobrio in Medioriente, riaprendo lo scontro tra Palestina e Israele. Nelle tv dello Stato ebraico è stato mandato in onda un filmato relativo al rapimento di 5 soldatesse israeliane nel kibbutz di Nahal Oz, tenute prigioniere da Hamas e circondate da fondamentalisti islamici. "Cani, vi schiacceremo tutti", è una delle frasi che si sentono nel filmato. E ancora: "Siete belle sioniste".

I volti di alcune donne sono contusi e insanguinati. Il filmato era stato precedentemente diffuso da Hamas, secondo l'Hostages Families Forum. "Ogni nuova testimonianza su ciò che è accaduto agli ostaggi riecheggia la stessa tragica verità: dobbiamo riportarli tutti a casa, adesso", ha affermato l'Hostage Families Forum in un comunicato stampa. Mara Carfagna, presidente di Azione, ha commentato il video sui social: "Sono vicina con tutto il cuore alle famiglie delle cinque osservatrici militari rapite da Hamas. La brutalità del video del loro sequestro dovrebbe scuotere il mondo e risvegliare le coscienze di tutti, a cominciare dagli uomini che siedono ai tavoli della trattativa da mesi, senza risultati. Ritrovino iniziativa e coraggio pensando che ognuna di quelle ragazze, così come ogni madre, ragazza e bambina in balia della guerra, potrebbe essere loro figlia, loro sorella".

Ma dagli Usa avvertono Israele: "È sbagliato trattenere i fondi che forniscono beni e servizi di base a persone innocenti" come ritorsione per il riconoscimento di alcuni Paesi dello status di Palesina come Stato. Intanto il primo ministro Benjamin Netanyahu ha commentato le immagini del video dicendosi "choccato" per quel video che "documenta il rapimento delle nostre care soldatesse". L'impegno dello Stato ebraico è sempre lo stesso: "Continueremo a fare di tutto per riportarle a casa". Ma sulla loro sorte è mistero, non è chiaro se siano ancora vive e cosa ne sia stato di loro dopo oltre 220 giorni nelle mani di Hamas. I documenti raccontano molto bene ciò che le donne hanno subito il 7 ottobre nelle mani dei terroristi e, purtroppo, sono in pochi a credere che potranno rientrare a casa dai loro familiari.

"La brutalità dei terroristi di Hamas non fa che potenziare la mia determinazione a lottare con tutte le mie forze fino all'eliminazione di

Hamas, per garantire che ciò che abbiamo visto stasera non accada mai più", ha detto ancora Netanyahu, rafforzando le sue ragioni per proseguire con la guerra contro la Palestina, nonostante i richiami internazionali.

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