I cittadini israeliani attendono nei bunker l'ora X. Tra tv e radio per seguire le notizie, scatolame e filtri per l'aria, questa volta l'attesa potrebbe essere molto lunga: come ha "promesso" Nasrallah, l'attesa sarà "la peggiore punizione" per Tel Aviv. In Israele, è la legge che impone la presenza di una stanza blindata per piano in ogni edificio (i cosiddetti mamak). In allerta anche gli ospedali: nella capitale la clinica Ichilov ha sgomberato il proprio parcheggio sotterraneo, per renderlo un dedalo di corsie d’emergenza. Diverse sono, invece, le mamad, le stanze blindate che la maggior parte degli appartamenti possiede.
Intanto, il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha annunciato che un un accordo su Gaza potrebbe essere "più vicino che mai". "C'è una buona proposta davanti a entrambe le parti e devono accettarla, così da chiudere" l'accordo, ha aggiunto, parlando con un gruppo ristretto di giornalisti. La speranza è che l'accordo Israele-Hamas, possa fermare anche l'altra faccia della crisi in Medio Oriente.
Segnali inquietanti da Egitto e Arabia Saudita
Un singolare segnale proviene dall'Egitto: Il Cairo ha chiesto alle proprie compagnie aeree di evitare lo spazio aereo iraniano per tre ore domani mattina presto. Lo riporta Al Jazeera, citando avvisi di sicurezza che sono stati comunicati oggi. Tutti i vettori egiziani dovranno evitare di sorvolare Teheran nelle ore indicate, e nessun piano di volo sarà accettato sorvolando tale territorio.
Segnali inquietanti anche dall'Arabia Saudita. Il governo saudita ha definito oggi l'attentato nella capitale iraniana, una "flagrante violazione" della sovranità, dell'integrità territoriale e della sicurezza nazionale dell'Iran. Il viceministro degli Esteri Walid Elkjereiji ha dichiarato durante una riunione del comitato esecutivo dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) che questo atto costituisce "una violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite" e rappresenta "una minaccia alla pace e alla sicurezza regionale". Elkjereij ha inoltre condannato "qualsiasi violazione della sovranità degli Stati o interferenza negli affari interni dei Paesi". Le osservazioni di Elkjereiji segnano la prima dichiarazione di Riyadh da quando Haniyeh è stato ucciso il 31 luglio in un attacco nell'edificio in cui alloggiava a Teheran.
Le minacce di Teheran
Israele "riceverà presto una risposta forte e decisa" e "non c'è dubbio su questo". Sono le parole pronunciate dal capo dell'Esercito iraniano, generale Abdolrahim Mousavi, e riportate dall'agenzia ufficiale iraniana Irna. Arrivano a una settimana dall'uccisione, a Teheran, dell'ormai ex leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, durante un colloquio telefonico con l'omologo austriaco, Alexander Schallenberg, ha puntato il dito contro "il silenzio dell'Europa", colpevole, a suo dire, di aver fomentato l'aggressività israeliana.
Ad essere decisiva potrebbe essere la riunione odierna dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) a Gedda, in Arabia Saudita, convocata su richiesta dell'Iran. Il Ministero degli Esteri di Teheran ha dichiarato di aver interloquito con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il segretario generale dell'Oic (Youssef bin al Ottaimeen) e alcuni forum internazionali, ribadendo nuovamente il "diritto legittimo" della Repubblica islamica di rispondere all'attacco israeliano che ha ucciso Haniyeh.
L'Iran afferma di aver potenziato la difesa aerea. Il sistema di difesa aerea nell'est della Repubblica Islamica avrebbe ricevuto nuovi radar e missili intercettori,secondo quanto riferito dall'agenzia ufficiale iraniana Irna che parla di una "cerimonia" alla presenza del Generale Alireza Sabahifard, a capo della difesa aerea, che vuole rispondere in modo deciso a qualsiasi tipo di minaccia. Il Generale, si legge, ha visitato diverse aree, siti e postazioni radar di "unità nell'est" del Paese e ha "valutato il livello di prontezza e capacità operativa delle unità".
Anche Gaza in allerta
Nelle ultime ore, l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dei quartieri Masheya e Sheikh Zayed della città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, chiedendo ai residenti di spostarsi verso sud, a Gaza City. "Hamas e le organizzazioni terroristiche lanciano razzi dalla loro regione verso lo Stato di Israele. L'Idf agirà con forza e immediatamente contro di loro", ha scritto su X in arabo il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee. Nelle ultime settimane, le forze israeliane hanno ordinato l'evacuazione di parti del sud, del centro e del nord della Striscia, riducendo ulteriormente la parte "sicura" dell'enclave e costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie case e i propri rifugi. Si stima che nove persone su dieci nella Striscia siano state costrette a lasciare le proprie case o i propri rifugi, più di una volta dall'inizio della guerra.
Intanto, i reporter di Al Jazeera Arabic riferiscono che l'esercito israeliano ha preso d'assalto la città palestinese di Qalqilya, in Cisgiordania, all'alba, con il supporto di veicoli blindati. Raid simili nelle giornate di ieri e lunedì sempre in Cisgiordania hanno ucciso almeno 12 palestinesi.
La diplomazia Usa a lavoro
Da Washington, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha sollecitato sia Israele che l'Iran a evitare iniziative che possano causare un ulteriore aumento della tensione in Medio Oriente. "Nessuno dovrebbe causare una escalation di questo conflitto. Abbiamo condotto un'intensa diplomazia con alleati e partner, e comunicato tale messaggio direttamente all'Iran. Abbiamo comunicato tale messaggio direttamente a Israele", ha detto Blinken nel corso di una conferenza stampa.
Questa notte, dagli Stati Uniti, aerei da combattimento della Marina hanno raggiunto na base in Medio Oriente per aiutare a proteggere Israele. Si tratta di una parte dello sforzo del Pentagono per aiutare a difendere Israele da possibili attacchi dell'Iran e dei suoi delegati e per salvaguardare le truppe statunitensi. Gli aerei da combattimento e un aereo da sorveglianza E-2D Hawkeye sono decollati dalla portaerei nel Golfo di Oman e sono arrivati lunedì alla base sconosciuta. Si prevede che il loro dispiegamento a terra sarà temporaneo, poiché uno squadrone di aerei da combattimento F-22 dell'Air Force è in viaggio verso la stessa base dalla loro stazione di origine in Alaska. Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha ordinato l'aumento della presenza militare nella regione poiché i funzionari temono l'escalation.
Le speranze di de-escalation
Non muoiono, tuttavia, le speranze di un disinnesco della situazione. Funzionari della Casa Bianca hanno detto martedì di ritenere che il lavoro di Joe Biden, che unisce deterrenza a intensa attività diplomatica, potrebbe dare i suoi frutti. L'Iran potrebbe riconsiderare un piano di ritorsione importante dopo l'assassinio, una settimana fa a Teheran, dell'ormai ex capo politico di Hamas. Gli Hezbollah libanesi sono ancora un'incognita. Lo scrive l'editorialista David Ignatius sul Washington Post.
L'Iran potrebbe ripensare ai suoi piani dopo che gli Stati Uniti hanno fatto convergere i loro asset nella regione e hanno fatto arrivare alla Repubblica Islamica messaggi che avvertono del forte rischio di una grave escalation e di conseguenze importanti per la stabilità del governo del nuovo presidente Masoud Pezeshkian. Quest'ultimo, in un colloquio telefonico con Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dall'agenzia Irna ha dichiarato che "Alla luce dei trattati e del diritto internazionale, l'Iran non rimarrà mai in silenzio di fronte a violazioni contro i propri interessi e la propria sicurezza".
E ancora: "Gli Stati Uniti e i Paesi occidentali appoggiano un regime che non aderisce a nessuna delle leggi e regolamenti internazionali e che non si astiene dal realizzare azioni criminali nella regione", ha poi aggiunto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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