Navi russe alle porte dell'Italia: la nuova base che spaventa la Nato

Fonti Usa a Bloomberg si dicono preoccupate per il crescente attivismo del Cremlino nell'est della Libia, nell'area controllata dal generale Haftar

Navi russe alle porte dell'Italia: la nuova base che spaventa la Nato
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Se ne parla da tempo, già da quando nel 2016 il generale libico Khalifa Haftar saliva a bordo della nave Kuznecov accolto con tutti gli onori dai militari russi. L'idea di Vladimir Putin di impiantare nell'est della Libia una base navale è datata di quasi un decennio. Ma adesso, secondo fonti Usa raccolte da Bloomberg, il leader del Cremlino avrebbe imposto un'accelerazione al piano volto a dotare la Russia di una seconda base nel Mediterraneo, dopo quella (esistente già dai tempi dell'Urss) impiantata nel porto siriano di Tartus.

L'attivismo della Russia in Libia

Avere una base nell'est della Libia, in quella regione identificata con il nome storico di Cirenaica, rappresenta uno degli obiettivi più importanti della politica estera di Putin. E questo da quando il Paese nordafricano risulta spaccato e frammentato in diverse realtà politiche e militari, incapaci dopo la caduta di Gheddafi di ridare unità al quadro libico.

La Russia, in particolare, ha sfruttato le divisioni ancora oggi esistenti tra i vari attori della Libia per insinuarsi nel dossier e provare ad avere nuovi importanti alleati nella regione mediterranea. In particolare, Mosca ha puntato molto sul generale Khalifa Haftar, il quale dal 2014 in poi ha iniziato a controllare ampie porzioni della Cirenaica grazie alle operazioni lanciate dal suo sedicente esercito, il Libyan National Army (Lna), contro i gruppi islamisti presenti nella regione.

La capacità di Haftar di unificare sotto il suo controllo una vasta zona del Paese gli ha conferito ampio credito al Cremlino. A questo occorre aggiungere che la Cirenaica è la regione con più giacimenti di petrolio e gas ancora inesplorati. Da qui la scelta di Putin di puntare sul generale. Un'alleanza, quella sorta tra i due, di comodo: il presidente russo ha infatti potuto iniziare a coltivare il sogno di impiantare una base navale in uno dei porti della Cirenaica mentre, dall'altra parte, Haftar ha potuto usufruire degli aiuti finanziari e militari di Mosca.

Non è un mistero quindi che la Russia in questi ultimi anni ha contrattato intensamente con il generale dell'Lna per costruire una base. Magari a Bengasi oppure a Derna, porti giudicati da diversi analisti come consoni alle ambizioni di Putin. A Bloomberg alcuni funzionari Usa rimasti anonimi, hanno riferito della possibilità che ora il progetto sia prossimo a essere ultimato. Haftar infatti sarebbe volato a Mosca a fine settembre e in quell'occasione avrebbe parlato direttamente con Putin proprio della base navale.

Il porto però, secondo le fonti sentite da Bloomberg, sarebbe quello di Tobruck. La città cioè più orientale della Libia, non lontana dal confine con l'Egitto e attualmente molto importante nel contesto interno del Paese nordafricano in quanto sede della Camera dei Rappresentanti. Non sono emersi altri dettagli circa le tempistiche relative alla realizzazione della struttura, ma le fonti sentite da Bloomberg hanno parlato della volontà russa di accelerare con i progetti.

Perché le manovre di Putin preoccupano gli Stati Uniti

Una circostanza del genere ha ovviamente messo in allarme Wasghinton. E questo per diversi ordini di motivi. In primo luogo, l'idea che la Russia possa avere una nuova base nel Mediterraneo non piace alla Casa Bianca. A maggior ragione se la base in questione è rappresentata da un porto libico, molto vicino alle infrastrutture della Nato situate in Italia e in Grecia. Il timore, in poche parole, è che il Cremlino possa avere la possibilità di spiare più da vicino le mosse dell'Alleanza Atlantica e degli stessi Stati Uniti.

C'è poi la questione riguardante il braccio di ferro tra Mosca e Washington nell'intera regione del Mediterraneo allargato. Le notizie sulla possibile base russa in Libia arrivano dopo le conferme, giunte nei mesi scorsi, del progetto di una base navale russa anche nel Sudan.

Ossia lungo le coste del Mar Rosso e con la possibilità di avere i propri mezzi lungo le acque comprese tra il Canale di Suez e l'Oceano Indiano. Un tratto di mare cioè da cui transitano larghe fette del commercio globale.

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