"Le potenze atomiche non perdono mai le guerre..". Altra minaccia da Mosca

Pjotr Tolstoj, trisnipote del celebre scrittore nonché vicepresidente della Duma, è convinto che la Russia riuscirà a spedire l'Ucraina nel diciottesimo secolo: "Mosca isolata? Un film dell'Occidente"

"Le potenze atomiche non perdono mai le guerre..". Altra minaccia da Mosca

Il futuro della Russia nella guerra in Ucraina? "Non bisogna dimenticare che le potenze nucleari non perdono mai le guerre". Il rischio di un endemico isolamento di Mosca? "Un sogno irrealizzabile dell'Occidente". Idee ultranazionaliste, risposte taglienti e piccate e una visione del mondo chiara, Pjotr Tolstoj, trisnipote del celebre scrittore nonché vicepresidente della Duma, è convinto che Kiev non vincerà il conflitto. E che, anzi, l'intera nazione ucraina verrà "rispedita nel diciottesimo secolo" grazie all'attuale strategia adottata dalle forze del Cremlino.

Il futuro della guerra in Ucraina

In un'interessante intervista rilasciata al Corsera, Tolstoj ha subito criticato la posizione dell'Occidente, reo di non avere il senso della storia. Per spiegarsi meglio, uno dei falchi più falchi della Duma, apparentemente fautore della linea più dura possibile, ha tirato in ballo i conflitti dei secoli scorsi tra la Russia e l'Europa, ricordando che i russi, nell'Ottocento, erano a Parigi, e nel Novecento si trovavano a Berlino. "L'unico punto di mediazione è la nostra bandiera su Kiev", ha tagliato corto Tolstoj, alludendo ad una vittoria della Russia su tutta la linea.

A sentirlo parlare sembrerebbe che la Russia non stia riscontrando né difficoltà in Ucraina, né battute di arresto. Tutto questo, ha affermato il politico, non è altro che "un film che si sta facendo l'Occidente". La spiegazione di Tolstoj è semplice: in ogni guerra ci sono momenti di vittorie e momenti dove, invece, sussistono arretramenti e nuove dislocazioni. "La verità è che siamo solo agli inizi. Ma arriveremo ad annientare il nemico": se non è una promessa, è una minaccia.

La strategia di Mosca

In questa nuova fase della guerra Mosca sta concentrando i suoi blitz missilistici contro le infrastrutture strategiche dell'Ucraina. Molte città sono senza luce, altre hanno difficoltà a riscaldarsi. E con l'arrivo del freddo pungente, per l'Ucraina l'inverno rischia di trasformarsi in una variabile letale. "Poche settimane fa cantavate vittoria. Adesso vi lamentate per la nostra strategia, che mi sembra efficace e lecita. Abbattendo ogni sua infrastruttura, rispediremo l'Ucraina nel diciottesimo secolo", ha chiosato Tolstoj.

Per quanto riguarda il ritiro da Kherson, a detta del vicepresidente della Duma quello non sarebbe stato un trionfo dell'Ucraina ma una tattica russa "per raccogliere le forze e non consentire eccessive vittime". "Secondo la Costituzione russa Kherson è parte della Federazione Russa e non ho dubbi che tornerà ad esserlo come molte altre città della ex Ucraina", ha aggiunto.

Un "conflitto duraturo"

In futuro "i miti occidentali sulla vittoria definitiva nella Guerra fredda e l'espansione della Nato faranno parte del passato", ha aggiunto Tolstoj, mentre gli attuali leader europei verranno accantonati dopo che la loro posizione sulla guerra avrà portato "un enorme degrado economico ai loro Paesi".

Sulle critiche apparse nei talk show russi, il vicepresidente della Duma ha un'altra risposta pronta: chi sta mostrando insofferenza attendeva semplicemente una vittoria rapida non ha capito "la sostanza di questo conflitto tra Russia e Occidente, che invece sarà duraturo". Anche perché "le azioni più decise della Russia le vedremo più avanti".

Le trattative di pace, a sentire Tolstoj, sarebbero state fermate da Stati Uniti e Regno Unito.

"L'Unione europea pensa che l'Ucraina abbia una chance di mantenersi come Stato attraverso una soluzione militare. Quindi siamo aperti ai colloqui con coloro che prendono le decisioni, perché è chiaro che non si tratta del governo di Kiev".

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