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Putin bluffa ma non arretra. Ora vuole il duello con Macron

Vertice di Miami, Mosca non tratta, tira dritto e attacca ancora l’Europa. Mossa a sorpresa del Cremlino: "Pronti a parlare con il presidente francese"

Putin bluffa ma non arretra. Ora vuole il duello con Macron
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Se ci fosse un manuale intitolato «come prendere tempo fingendo di fare quello che dico mentre invece sto facendo tutt’altro», sicuramente sarebbe a firma Vladimir Putin. Dopo aver respinto ogni ipotesi di pace, sabotato ogni dialogo, con il vertice di Miami ancora in corso, prima fa sapere che di un incontro con la controparte ucraina non se ne parla nemmeno, poi fa dire al suo portavoce di essere pronto a parlare faccia a faccia con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo stesso che lui e il suo cerchio tragico hanno, nel corso degli ultimi anni, minacciato, insultato, sbeffeggiato e ignorato. Da manuale, appunto.

Eppure il vertice in corso già c’è, a Miami. Il braccio destro di Putin Yuri Ushakov però respinge l’ipotesi proposta da Stati Uniti e Ucraina di un vero vertice trilaterale. «Nessuno ha ancora parlato seriamente di questa iniziativa e, per quanto ne so, non è in fase di elaborazione », ha detto Ushakov. L’inviato in Florida, Kirill Dmitriev, ha quindi incontrato quello di Trump Steve Witkoff e il genero del Presidente Jared Kushner. «Deve ricevere informazioni su ciò che americani ed europei hanno sviluppato. Poi lo riferirà al capo dello Stato», ha detto il portavoce Dmitri Peskov. «Da parte nostra siamo molto interessanti a un accordo per concludere la guerra», aggiunge con il solito bluff, anche se l’esito dell’incontro è scontato. La versione del Cremlino infatti non cambia di una virgola: «La Russia si aspetta che gli americani e tutti gli altri rispettino gli accordi raggiunti, in particolare ad Anchorage e anche in altri negoziati», ha ribadito ancora Ushakov, facendo esplicitamente capire che Mosca non accetterà condizioni diverse da quelle che ha già tracciato più volte. Ovvero, tutto quello che pretende, dai territori a tutte le altre concessioni irricevibili per Kiev. Non solo: immancabile anche l’attacco a Europa e Ucraina, a suo dire «poco costruttive» riguardo la volontà di pace. L’ultima boutade made in Mosca arriva direttamente dal Cremlino. «Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto di essere pronto a parlare con Putin. È probabilmente molto importante ricordare ciò che il presidente ha detto durante la linea diretta. Ha anche espresso la volontà di dialogare con Macron. Pertanto, se c’è una volontà politica reciproca, questo non può che essere visto positivamente », ha detto Peskov ipotizzando un possibile dialogo che in realtà non sussiste, perché, come dice, «Putin è sempre pronto a spiegare le sue posizioni ai suoi interlocutori in modo dettagliato, sincero e coerente». E cioè, a ribadire quello che pretende. Ma l’assist russo viene preso al volo da Parigi, che non si sa mai. L’Eliseo ha fatto sapere che ritiene «gradita» l’ipotesi di dialogo e che Macron «deciderà nei prossimi giorni» i termini dell’incontro. Parigi specifica anche che eventuali colloqui tra i due leader «saranno condotti in totale trasparenza» nei confronti di Zelensky e degli altri partner europei, con l’obiettivo di raggiungere una pace solida e duratura per il popolo ucraino», sottolineando che il dialogo finora è stato impossibile proprio a causa di Putin e della sua ostinazione.

A Miami resta l’inviato di Kiev Rustem Umerov, che ha incontrato la delegazione americana. Ma lo scenario non cambia. Se Trump non alza la voce, di concerto con Bruxelles, e mette Putin spalle al muro obbligandolo a una pace con concessioni, oppure ci toccherà leggere altri capitoli del manuale dello Zar.

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