Guerra in Ucraina

"Riformeremo l'esercito". La Russia risponde alla Nato

Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche, Valery Gerasimov, capo dello stato maggiore militare russo, ha parlato della necessità di attuare riforme militari per rispondere alla possibile espansione della Nato

"Riformeremo l'esercito". La Russia risponde alla Nato
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Una riforma militare che coinvolga l'intero esercito russo come risposta alla possibile espansione della Nato. Il nuovo generale incaricato di gestire le operazioni in Ucraina, Valery Gerasimov, ha spiegato che Mosca potrebbe presto attuare importanti modifiche al cuore delle sue forze armate per rispondere alle minacce alla sicurezza della Russia.

Minacce e modifiche

Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche, Gerasimov, capo dello stato maggiore militare russo, ha ammesso la presenza di problemi con la mobilitazione delle truppe, nonché sfide sempre più ampie nel conflitto iniziato 11 mesi fa. Da qui la necessità di attuare riforme militari per rispondere alla possibile espansione della Nato e all'Occidente, accusato di condurre una guerra ibrida contro Mosca.

"Il sistema di addestramento alla mobilitazione nel nostro Paese non è stato completamente adattato alle nuove relazioni economiche moderne", ha detto Gerasimov al sito web di notizie Argumenty i Fakty. "Quindi ho dovuto sistemare tutto strada facendo", ha aggiunto.

Le minacce alle quali fa riferimento Gerasimov includono "le aspirazioni dell'Alleanza del Nord Atlantico di espandersi in Finlandia e Svezia, nonché l'uso dell'Ucraina come strumento per condurre una guerra ibrida contro il nostro Paese". Ricordiamo che Finlandia e Svezia hanno presentato domanda di adesione alla Nato lo scorso anno, in risposta allo scoppio della guerrain Ucraina.

Le riforme di Gerasimov

Non sono stati forniti dettagli specifici sulle riforme. Secondo le indiscrezioni filtrate, i piani prevedono due distretti militari a Mosca e Leningrado e tre divisioni motorizzate come parte di formazioni di armi combinate a Kherson e Zaporizhia, ovvero due regioni che la Russia afferma di aver "annesso" a settembre, dopo referendum denunciati sulla scena internazionale.

Il ministero della Difesa russo ha inoltre dovuto affrontare numerose critiche per le perdite sul campo di battaglia e per l'incapacità di Mosca di assicurarsi la vittoria in una campagna che il Cremlino ipotizzava potesse essere più rapida. In tutta risposta, Gerasimov ha affermato che la Russia moderna non ha mai visto una tale "intensità delle ostilità militari", costringendola a svolgere operazioni offensive per stabilizzare la situazione.

"Il nostro Paese e le sue forze armate agiscono oggi contro l'intero Occidente collettivo", ha sottolineato. Gli alleati occidentali stanno sostenendo l'Ucraina nei suoi sforzi per sconfiggere le forze russe fornendo armi, munizioni e sostegno umanitario. Nel frattempo la guerra sta per tagliare il suo anniversario annuale, e gli obiettivi della cosiddetta "operazione militare speciale" della Russia sono cambiati più volte.

Quella che era iniziata come un'operazione per "denazificare" e "smilitarizzare" l'Ucraina è ora indicata come una difesa contro l'ostilità occidentale e un mondo unipolare. "L'obiettivo principale di questo lavoro è garantire la protezione della sovranità e dell'integrità territoriale del nostro Paese", ha affermato Gerasimov.

Gli ultimi cambiamenti

Nel frattempo colonnello generale Mikhail Teplinsky, uno dei principali comandanti operativi russi in Ucraina, "è stato probabilmente licenziato", ha fatto sapere il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione in Ucraina.

Nel suo rapporto pubblicato su Twitter, Londra ricorda che "Teplinsky è stato l'ufficiale sul campo incaricato del ritiro relativamente riuscito della Russia a ovest del (fiume) Dnipro nel novembre 2022 e ha ricevuto elogi in Russia come comandante capace e pragmatico".

Il licenziamento di Teplinsky, conclude il rapporto, "è probabilmente un altro sintomo delle continue divisioni all'interno dell'alta gerarchia dell'operazione russa, mentre il generale Valery Gerasimov cerca di imporre la sua autorità personale sulla campagna".

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