
Al vertice del Sud globale, organizzazione che raggruppa ventisei Paesi tra cui Cina, India, Russia, Brasile, Sudafrica e Iran, Vladimir Putin svela il suo vero obiettivo: «Serve - ha detto - un ordine mondiale alternativo a quello occidentale». Sta insomma prendendo forma la profezia di Anne Applebaum, giornalista americana premio Pulitzer per le sue analisi di geopolitica, che nel suo ultimo saggio Autocrazie metteva in guardia sul ridurre la guerra della Russia all'Ucraina a uno dei cinquantasei conflitti regionali che in questo momento sono in corso nel mondo: «Il 24 febbraio 2022 - ha scritto - è iniziata la prima grande battaglia campale nella lotta tra le autocrazie e quello che potremo definire, con una certa approssimazione, il mondo libero e democratico». A questo punto bisogna solo scegliere da che parte stare, se come occidentali eredi di una civiltà millenaria continuare a essere il centro del mondo o viceversa adeguarsi a un nuovo ordine deciso da altri e guidato da sistemi le cui regole e i cui principi sono lontani anni luce - spesso sono l'opposto - da ciò che siamo stati e ancora, nonostante tutto, siamo. Può essere che dietro l'apparentemente irrazionale muoversi di Donald Trump ci sia la consapevolezza che il vero problema sia difendere il «nostro ordine» e che per farlo sia necessario strattonare al limite della violenza un Occidente addormentato; può essere che la vecchia Europa non sia pronta né attrezzata a una sifida del genere. Mi chiedo però quale sia in concreto l'alternativa. Consegnare l'Occidente all'Oriente senza battere ciglio perché questa Europa ci ha profondamente deluso e perché guai a stare appresso a quel matto di Trump, perché «noi non siamo servi di nessuno»? Il filosofo francese Gustave Thibon scrisse che «un uomo non è libero in quanto non dipende da nessuno, ma in quanto dipende da ciò che ama».
Ecco, noi non amiamo questo o quel politico, amiamo quella libertà che ci siamo conquistati e che né Putin né Xi potranno mai garantirci. Se qualcuno vuole passare gratis dall'altra parte si accomodi pure, ma si ricordi che se qualcuno ti offre gratis qualcosa, vuole dire che la merce sei tu.