Guerra in Ucraina

"Senza munizioni perderanno..". La profezia del generale Usa sulla guerra

Secondo il comandante delle forze statunitensi in Europa, la disparità di risorse tra l'esercito di Mosca e le forze di Kiev determinerà nei prossimi mesi un'avanzata delle truppe di Putin lungo tutto il fronte

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Dai più alti livelli dell’esercito americano è arrivato un nuovo allarme sulla disperata situazione degli ucraini. Il comandante delle forze statunitensi in Europa Christopher Cavoli ha esplicitamente affermato in una deposizione alla Camera Usa che le forze di Kiev non hanno munizioni a sufficienza per contrastare gli invasori e che, se non potranno rispondere al tiro nemico, perderanno.

Lo dico in base a 37 anni di carriera”, ha spiegato il generale, sottolineando come i russi abbiano sugli avversari una superiorità di cinque a uno, che diventerà “nell’arco di settimane 10 a 1” e permetterà loro di conquistare nuovi territori, avanzando in modo lento e costante. La guerra è entrata appieno in una fase di logoramento ed è proprio in questi ultimi mesi che il vantaggio della Federazione in termini di risorse umane e materiali si è fatto più evidente.

L’esercito di Vladimir Putin ha subito perdite consistenti in Ucraina, circa 2mila carri armati e 315mila soldati tra morti e feriti. Nonostante ciò, le unità schierate in prima linea sono aumentate da 360mila a 470mila. Al netto di problemi e disfunzioni ben note in diversi settori dell’apparato, secondo il generale Cavoli l’armata rappresenta “una minaccia esistenziale” per Kiev in quanto possiede “massa e quantità”. Stando a quanto riportato dal Pentagono, infatti, Mosca è riuscita a ricostruire il proprio sistema bellico in tempi più rapidi rispetto a quelli previsti dall’intelligence.

Non è rallentata neanche la produzione di missili, altro punto dell’apparato industriale russo che i servizi occidentali ritenevano debole, e la flotta del Mar Nero, pur avendo subito duri colpi, mantiene ancora la maggior parte delle sue capacità. La Federazione, inoltre, conserva un vantaggio per quanto riguarda la guerra elettronica, le missioni a lungo raggio e l’aviazione. La consegna degli F-16 prevista nei prossimi mesi non sarà sufficiente a capovolgere questa situazione. Altro punto che gioca in favore del Cremlino è l'asse strategico rappresentato da Cina, Iran e Corea del Nord. Il regime di Kim Jong-un ha spedito all'alleato circa 6.700 container di munizioni per l'artiglieria e gli ayatollah continuano a inviare droni kamikaze Shahed. Da parte sua, Pechino sta studiando attentamente la guerra e potrebbe trarne lezioni per portare avanti i propri piani nel Pacifico.

Oltre alle difficoltà in prima linea, gli ucraini stanno anche facendo i conti con gli effetti devastanti dei continui bombardamenti sulle grandi città e le infrastrutture strategiche, la cui efficacia è drasticamente aumentata rispetto al 2023 visto il progressivo indebolimento delle difese aree di Kiev.

In particolare, secondo il quotidiano tedesco Bild i difensori avrebbero completamente esaurito le loro scorte di missili Patriot, colonna portante dello “scudo” creato grazie all’invio di materiale occidentale e fondamentali per abbattere le decine di vettori che i russi lanciano sul Paese quasi ogni notte.

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