"Siamo morti che camminano". L'ultimo sfregio di Hamas sugli ostaggi

Il filmato, diffuso da Hamas ad aprile, mostra gli ostaggi Herkin e Kuperstein, di 35 e 23 anni, ancora in vita: "Stiamo morendo qui con il cuore che pulsa. Non ci sentiamo più esseri umani"

"Siamo morti che camminano". L'ultimo sfregio di Hamas sugli ostaggi
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Nelle ultime ore è diventato virale un video realizzato da Hamas lo scorso aprile. La clip ha come protagonisti alcuni degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Riguarda, nello specifico, Maxim Herkin e Bar Kuperstein, due giovani rapiti dalla fazione armata durante il massacro del 7 ottobre. Le famiglie ne hanno autorizzato la pubblicazione, rinnovando l'appello al governo Netanyahu perché si accordi per un cessate il fuoco che possa riportare tutti a casa dopo quasi due anni. Il filmato rappresenta la prima prova del fatto che Herkin e Kuperstein, rispettivamente di 35 e 23 anni, siano ancora vivi. "Stiamo morendo qui, con il cuore che pulsa, non ci sentiamo più esseri umani, siamo di nuovo a 30 metri sottoterra", dicono i due seduti con la schiena contro il muro.

L'ultimo video degli ostaggi di Hamas

Il video di 44 secondi pubblicato dall'Hostages and Missing Families Forum contiene estratti da numerosi video di propaganda di Hamas, tutti approvati per la pubblicazione dalle famiglie degli ostaggi ripresi. La clip inizia con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che afferma che gli Stati Uniti "vogliono riavere indietro gli ostaggi". Ad un certo punto si vedono Herkin e Kuperstein seduti con la schiena appoggiata al muro. Il primo, che ha la mano fasciata, afferma che i due sono "morti che camminano". "Non ci sentiamo esseri umani", dice l'uomo. In un secondo spezzone più breve Kuperstein aggiunge: "Per favore!", in quello che sembra essere un appello per la sua liberazione.

Inizialmente le famiglie si erano rifiutate di consentire la pubblicazione dei video, ma ora l'hanno fatto "per dare voce al grido delle famiglie di fronte alla possibilità di un accordo parziale che preveda selezioni crudeli. Tutti i 50 ostaggi sono casi umanitari: alcuni di loro sono in pericolo di vita, altri rischiano di essere persi per sempre", ha sottolineato il Forum, riferendosi a tutti quelli che sarebbero ancora in mano ad Hamas, inclusi i 30 che si ritiene siano morti. Contenuti del genere, diffusi a più riprese dall'inizio della guerra, rappresentano l'arma psicologica per antonomasia che Hamas sfrutta per tentare di allentare la pressione militare di Israele.

Diplomazia e speranza

Il Jerusalem Post ha scritto che Herkin, sebbene non fosse un amante delle feste, aveva accettato di partecipare al festival musicale Nova con due amici il 7 ottobre. Questi ultimi sono rimasti uccisi e i loro corpi sono stati trovati carbonizzati in un veicolo. Herkin, prima di essere preso in ostaggio, era riuscito a inviare un messaggio a sua madre, spiegando che era andato tutto bene e che stava tornando a casa. Anche Kupershtein era stato rapito al Nova, dove lavorava come guardia di sicurezza. Durante l'attacco, aveva assistito la polizia e le squadre di sicurezza per prestare il primo soccorso ai feriti.

Secondo il New York Times l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas proposto dagli Stati Uniti prevede che il gruppo terroristico rilasci 10 degli ostaggi ancora in vita trattenuti nell'enclave palestinese e restituisca i corpi dei 18 ostaggi deceduti in suo possesso. Questo processo dovrebbe avvenire in cinque fasi nell'arco di 60 giorni.

Il quotidiano spiega che si tratta di un cambiamento significativo rispetto a una precedente proposta americana presentata a maggio. Quel piano prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi entro i primi sette giorni di cessate il fuoco.

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