Spunta un nuovo video: altro sfregio dei terroristi agli ostaggi

La Jihad Islamica palestinese ha diffuso un nuovo video dell'ostaggio Sasha Trufanov, tenuto prigioniero nella Striscia di Gaza

Spunta un nuovo video: altro sfregio dei terroristi agli ostaggi
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Sasha Trufanov è apparso in un nuovo video diffuso dalla Jihad islamica. Il filmato fornisce una prova del fatto che sia stato girato di recente. Dura circa tre minuti durante i quali Trufanov fa riferimento alla decisione di Israele di "spegnere" al-Jazeera. Lo stop alle trasmissioni della tv satellitare risale al 5 maggio scorso mentre il ragazzo è stato rapito il 7 ottobre scorso dal kibbutz di Nir Oz insieme alla madre Yelena, alla nonna Tati e alla fidanzata Sapir Cohen. Tutte e tre sono state rilasciate nell'ambito dell'accordo dello scorso novembre. Il padre, Vitaly Trufanov, è invece morto nell'attacco di Hamas in Israele di oltre sette mesi fa.

Il video dell'ostaggio israeliano

Il 28 maggio Trufanov, 27 anni, studi ingegneria e lavoratore di Amazon, era comparso in una breve clip della durata di circa 30 secondi. Dopo essersi identificato, l'ostaggio - che si era trasferito in Israele dalla Russia 25 anni fa - si era rivolto direttamente al suo Paese, lo Stato di Israele: "Questo messaggio è rivolto al mio Paese, Israele, e ai manifestanti. Nei prossimi giorni sentirete da me la verità e cosa è successo a me e a decine di altri ostaggi". Sia la Jihad islamica che Hamas hanno già pubblicato video simili di ostaggi, in quella che Israele definisce una deplorevole guerra psicologica.

Yelena, la madre del ragazzo, ha ricordato a Channel 12 News la prigionia sopportata a Gaza. "C'è stato un periodo in cui non c'era acqua, eravamo 15 persone stipate in un piccolo spazio, era molto difficile respirare. Sono molto preoccupata per le persone che sono rimaste lì, sono molto preoccupata per la loro sicurezza", ha dichiarato la donna, preoccupata per Trufanov. "Gli amici di Sasha e le persone che incontro per strada mi abbracciano e mi danno forza. È questo che mi dà la forza di continuare a lottare finché mio figlio non tornerà. È il mio unico figlio, lo devo anche a mio marito", ha concluso la madre del giovane.

Negoziati in salita

Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha dichiarato che ci sono "informazioni concrete" secondo cui ostaggi sono tenuti prigionieri a Rafah. Nel corso di un colloquio telefonico con il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, Gallant ha aggiornato il suo interlocutore sugli "sviluppi nella guerra contro Hamas e per garantire il ritorno dei 125 ostaggi trattenuti a Gaza". Austin ha sentito Gallant, ha precisato il portavoce del Pentagono Pat Ryder, per parlare delle "operazioni israeliane a Gaza, della necessità di sostenere un aumento delle consegne di aiuti umanitari e dell'importanza urgente di aprire il valico di Rafah". Austin ha ribadito l'appello per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza.

Nei giorni scorsi sraele ha presentato ai mediatori una proposta aggiornata riguardante un accordo per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha incontrato a Doha i rappresentanti di Hamas e trasmesso loro il documento.

La proposta comprenderebbe la volontà di essere flessibili riguardo al numero di ostaggi vivi da rilasciare nella prima fase dell'accordo, così come la volontà di discutere la richiesta di Hamas di una "pace duratura" nella Striscia.

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