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Uefa pronta a escludere Tel Aviv dai Mondiali

Abu Mazen all'Onu: "A Gaza genocidio, ma siamo pronti al governo e a un futuro senza Hamas"

Uefa pronta a escludere Tel Aviv dai Mondiali
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«La Palestina è nostra. Non lasceremo la nostra terra». «L'alba della libertà sorgerà e la bandiera della Palestina sventolerà alta nei nostri cieli come simbolo di dignità, fermezza e libertà dall'occupazione». Abu Mazen, leader dell'Autorità nazionale palestinese, appare in video di fronte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo che Washington gli ha revocato il visto per partecipare di persona all'evento e mentre il Times di Londra rivela che Israele potrebbe essere escluso dalle competizioni Uefa a causa del conflitto a Gaza. Anche lui a sua volta escluso da New York per volere di Donald Trump, ma rincuorato dalla spinta pro-Palestina, Abu Mazen candida l'Anp al governo della Striscia, annuncia di voler collaborare con Stati Uniti, Arabia saudita, Francia e Onu per implementare un piano di pace per il dopoguerra, in cui Hamas non avrà alcun ruolo e dovrà deporre le armi. Infine invita tutti gli Stati a riconoscere la Palestina. Prima però dovrà finire quel che il leader palestinese, alla vigilia dei suoi 90 anni, definisce il «genocidio», una guerra che «sarà ricordata come uno dei capitoli più orribili del XX e del XXI secolo»: «Quello che Israele sta commettendo a Gaza non è solo un'aggressione, è un crimine di guerra e contro l'umanità», sostiene dopo aver precisato che gli attacchi del 7 ottobre «non rappresentano il popolo palestinese».

Stilettate a Israele nei venti minuti di discorso, ma anche speranze di una Palestina pacifica, libera da violenza ed estremismo, senza Hamas e contro l'antisemitismo, obiettivi che gli regalano un lungo e caloroso applauso sul finale. «Oggi diciamo chiaramente che la pace non si può ottenere senza la giustizia, e non ci può essere giustizia se la Palestina non viene liberata», spiega Abu Mazen. Quanto al dopoguerra: «Vogliamo uno stato moderno e civile libero da violenza ed estremismo, investire nella gente, nella tecnologia e istruzione non nella guerra». Israele replica: «Non ci faremo ingannare dalle belle parole».

L'anziano leader palestinese ha parlato alla vigilia del discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu oggi alle 15 ora italiana all'Onu ed è stato preceduto da una visita in hotel dell'inviato Usa Witkoff e del genere di Trump, Kushner, mentre cresce la sollevazione internazionale contro la guerra, tanto che anche il calcio si sta mobilitando per dare un segnale. Secondo il Times, la decisione dell'Uefa di escludere Israele dalle competizioni è «attesa la prossima settimana» e vede già «la maggioranza dei membri favorevole». La sospensione chiuderebbe le porte ai prossimi Mondiali e comporterebbe l'esclusione del Maccabi Tel Aviv dall'Europa League. Il ministro israeliano dello Sport, Miki Zohar, ha affermato di «essere al lavoro con il premier Netanyahu per impedire la mossa».

Da Trump, intanto, arriva un nuovo annuncio ottimista all'indomani dell' «ottimo incontro» con i leader arabi e islamici a margine dell'Assemblea Onu.

Il presidente dice di essere vicino a «un accordo su Gaza, forse anche alla pace» e di averne parlato con «Bibi» Netanyahu, spiegando però che non permetterà l'annessione della Cisgiordania. Secondo il quotidiano israeliano Ynet, Trump ha scelto l'ex premier inglese Tony Blair come capo dell'amministrazione ad interim che dovrà governare la Striscia a fine conflitto.

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