Zelensky chiede i Tomahawk all’Europa. La risposta di Mosca: jet nei cieli lituani

Altri due giornalisti uccisi dai russi a Kramatorsk. Orbán: "Un accordo? Va firmato soltanto da noi"

Zelensky chiede i Tomahawk all’Europa. La risposta di Mosca: jet nei cieli lituani
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La loro ultima missione era come tante altre: restituire un volto umano a una guerra che da oltre tre anni non smette di divorare vite. Ma questa volta, Olena Hubanova ed Evgeny Karmazin non sono tornati. Un drone kamikaze russo Lancet ha centrato il loro veicolo a Kramatorsk, uccidendoli sul colpo. Erano giornalisti del canale televisivo Freedom, e fin dai primi giorni dell'invasione russa avevano raccontato la realtà cruda del Donbass: l'evacuazione dei civili, i crimini di guerra, il coraggio dei soldati. Dal febbraio 2022, la Russia ha già ucciso 135 operatori dei media in Ucraina.

La notizia della loro morte arriva in un momento cruciale per la guerra. Gli Stati Uniti, per bocca del capo dell'ufficio presidenziale ucraino Yermak, hanno confermato che Trump ha dato il via libera al trasferimento dei sistemi di difesa aerea Patriot a Kiev. Dal Consiglio europeo di Bruxelles, Zelensky ha ribadito che il dialogo con Washington sui missili Tomahawk «resta aperto» ed escluso qualsiasi concessione territoriale. «Era impensabile ottenere certe sanzioni energetiche, eppure oggi sono realtà. Accadrà lo stesso con i Tomahawk», ha detto, chiedendoli all'Ue e spiegando che «anche alcuni Paesi europei li hanno», per poi sottolineare che Kiev non ha mai usato armi americane a lungo raggio contro la Russia, mentre Mosca «uccide civili e bambini». A margine, ha incontrato il cancelliere tedesco Merz per discutere di cooperazione sulla difesa aerea.

Nel frattempo, la Finlandia ha annunciato un nuovo pacchetto da 100 milioni per l'acquisto di armi statunitensi destinate all'Ucraina, mentre Kiev ha iniziato a prelevare gas dagli impianti di stoccaggio per far fronte agli attacchi russi contro il sistema energetico.

Da Mosca la risposta è la consueta combinazione di negazione e propaganda. La portavoce del ministero degli Esteri Zakharova ha dichiarato che le sanzioni americane «non creeranno particolari problemi alla Federazione Russa», aggiungendo che Mosca «non vede ostacoli significativi» alla prosecuzione dei contatti con Washington per definire «un quadro politico per una soluzione in Ucraina». Orbán, sempre più isolato ma coerente nella linea filo-russa, ha spiegato che «l'unico Paese dove si può siglare un accordo di pace è l'Ungheria. Noi lo desideriamo, l'Europa no». Per Putin «è solo questione di tempo, ma il summit proposto dagli Usa si farà. I Tomahawk? Se usati la nostra risposta sarà schiacciante».

Sul campo otto civili sono stati uccisi a Bakhmut e a Kherson. Kiev ha colpito la raffineria russa di Ryazan, mentre la centrale di Zaporizhzhia ha riottenuto l'elettricità dopo un mese di blackout. Mosca ha restituito all'Ucraina mille salme di soldati, in Kazakistan un drone è esploso vicino al confine russo, e jet di Mosca hanno violato lo spazio aereo lituano, spingendo caccia Nato spagnoli a rafforzare il controllo dei cieli.

Per il Washington Post Mosca starebbe potenziando la sorveglianza della sua flotta nucleare nell'Artico con un avanzato sistema sottomarino basato su tecnologie Usa ottenute tramite rete segreta. Il segretario Nato Rutte oggi a Londra per la riunione dei «volenterosi» con Starmer e Macron.

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