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Zelensky: "Nel piano garanzie di sicurezza Usa per 15 anni prolungabili". Mosca: "Nessuna chiamata Putin-Zelensky"

Dai colloqui tra il presidente Usa e quello ucraino emerge la possibilità di riaprire un canale diretto con Vladimir Putin, considerato un passaggio chiave in ottica di pace. Kiev intanto spinge per garanzie di sicurezza statunitensi di lunga durata

Diretta Zelensky: "Nel piano garanzie di sicurezza Usa per 15 anni prolungabili". Mosca: "Nessuna chiamata Putin-Zelensky"
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I colloqui avvenuti domenica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky potrebbero aprire la strada a un primo contatto diretto tra il leader ucraino e Vladimir Putin dopo oltre cinque anni. Secondo quanto riportato da Fox News, una telefonata Zelensky-Putin viene considerata una possibile “vittoria diplomatica” per Trump e un passaggio chiave nella preparazione di eventuali negoziati di pace.

Parallelamente, Zelensky ha spiegato che il piano di pace attualmente in discussione prevede garanzie di sicurezza statunitensi per l’Ucraina della durata di 15 anni, con possibilità di estensione.

Kiev, però, punta a un orizzonte molto più lungo, tra i 30 e i 50 anni, ritenendo che la guerra duri ormai da quasi quindici anni. Zelensky ha riferito di aver chiesto a Trump un impegno di questo tipo, definendolo una decisione storica, e che il presidente americano si sarebbe riservato di valutare la proposta.

Zelensky: "Truppe straniere in Ucraina sono una parte necessaria delle garanzie"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di considerare la presenza di truppe straniere in Ucraina una parte necessaria delle garanzie di sicurezza per Kiev, nell'ambito di qualsiasi accordo per porre fine alla guerra con la Russia. "Credo che la presenza di truppe internazionali sia una vera garanzia di sicurezza, un rafforzamento delle garanzie di sicurezza che i nostri partner ci stanno già offrendo", ha detto Zelensky ai giornalisti.

Cremlino: "Non in programma un colloquio telefonico Putin-Zelensky"

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che non è in programma una conversazione telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Ne ha dato notizia la Tass. Il commento di Peskov arriva dopo l'incontro in Florida tra Zelensky e il presidente Usa Donald Trump.

Cremlino, attuali leader Ue avranno difficoltà a prossime elezioni

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che i leader dell'Ue, "che vogliono che il conflitto in Ucraina continui e continuano a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti avranno sicuramente difficoltà alle prossime elezioni". "È ovvio che alle prossime elezioni sarà molto difficile per tutti loro", ha detto in un briefing con la stampa, secondo quanto riporta la Tass.

Peskov: "D'accordo con Trump, colloqui in fase finale"

Il Cremlino ha dichiarato di concordare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul fatto che i colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina siano nella fase finale. Alla domanda dei giornalisti se Mosca condivida la valutazione di Trump dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha risposto: "Certamente".

Zelensky: "Parlamenti europei dovranno approvare garanzie di sicurezza"

Il presidente ucraino ha affermato che anche gli accordi bilaterali con gli europei sulle garanzie di sicurezza "dovranno poi essere confermati dai parlamenti europei affinché abbiano valore". "Abbiamo concordato con gli americani che avremo garanzie di sicurezza che saranno sostenute dal Congresso degli Stati Uniti, cosa molto importante, e dal parlamento ucraino", ha aggiunto.

Zelensky: Puntiamo a un incontro qui con Usa e Ue"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, poi, ha riferito che Kiev punta a organizzare un incontro con i negoziatori di Usa e Ue in Ucraina, che potrebbe tenersi già a gennaio. "Abbiamo messo a punto la nostra strategia passo dopo passo e vogliamo perfezionarla e concordarla con i nostri partner. Prima di tutto, vogliamo un incontro tra i consiglieri nei prossimi giorni", ha detto Zelensky. Come ha sottolineato il capo dello Stato, il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale Rustem Umerov si sta già coordinando con i partner e Kiev sta facendo di tutto affinché i negoziati si tengano per la prima volta in Ucraina. Poi, ha detto, saranno preparati tutti i documenti necessari e ci saranno incontri a livello di leader europei nell'ambito della cosiddetta coalizione dei volenterosi. "Questo incontro ci sarà, ho iniziato a discuterne subito dopo l'incontro con Trump. Ho già contattato Macron e alcuni altri nostri partner, continuerò queste consultazioni e ci sarà un incontro del genere", ha aggiunto il leader ucraino.

Zelensky: "La legge marziale potrà essere revocata quando finirà la guerra e avremo garanzie"

La legge marziale in Ucraina potrà essere revocata solo con la fine della guerra e dopo aver ricevuto reali garanzie di sicurezza, che renderanno impossibile una nuova aggressione da parte della Russia, ha puntualizzato Zelensky. "Vogliamo tutti che la guerra finisca. E allora finirà la legge marziale. Ma la legge marziale finirà quando in Ucraina saranno assicurate garanzie di sicurezza. Senza di esse, questa guerra non sarà mai finita", ha sottolineato il presidente ucraino.

Zelensky: "Trump e Putin hanno esaminato tutti i 20 punti del piano di pace"

Nella loro telefonata prima dell'incontro con Volodymyr Zelensky, Donald Trump e Vladimir Putin hanno avuto una lunga conversazione durante la quale sono stati discussi in dettaglio tutti i 20 punti del piano di pace. Lo ha dichiarato il presidente ucraino parlando con i giornalisti all'indomani dei colloqui a Mar-a-Lago con il presidente Usa, citato da Rbc Ucraina. Secondo Zelensky, Trump ha confermato di aver esaminato il documento punto per punto e che si trattava del piano concordato in precedenza dalle parti. "Trump mi ha detto di aver esaminato tutti i 20 punti del piano, punto per punto. L'ho ringraziato per questo, perché è importante che siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda e che discutiamo di questo documento, non di un altro", ha detto Zelensky. Il leader americano ha annunciato la disponibilità di Putin, ma la parte ucraina sta prendendo tali dichiarazioni con cautela, ha poi evidenziato il presidente ucraino. "Non è la prima volta che Putin dice una cosa e ne fa un'altra. Per noi è importante che le sue parole siano coerenti con le sue azioni", ha sottolineato. Trump e il Cremlino hanno riferito che dopo i colloqui con Zelensky, ci sarebbe stata un'ulteriore telefonata tra il presidente americano e il leader russo, di cui tuttavia al momento non sono giunte notizie.

Zelensky: "Nel piano garanzie di sicurezza Usa per 15 anni prolungabili"

Volodymyr Zelensky ha riferito che il piano di pace per l'Ucraina prevede attualmente garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti per 15 anni estendibili, sottolineando che Kiev vorrebbe che raggiungessero un periodo di "30-40-50 anni". "Ieri abbiamo confermato con il presidente degli Stati Uniti che avremo forti garanzie di sicurezza dagli Usa. In realtà, non è per sempre, nei documenti si parla di 15 anni, con la possibilità di estendere queste garanzie di sicurezza", ha detto Zelensky citato da Rbc Ucraina. "Gli ho detto che abbiamo già una guerra in corso che dura da quasi 15 anni. Pertanto, vorrei davvero che le garanzie fossero più lunghe. E gli ho detto che vorremmo davvero considerare la possibilità di 30-40-50 anni. Questa sarebbe una decisione storica da parte del presidente Trump" che "ha detto che ci avrebbe pensato".

Vertice Florida potrebbe aver aperto la strada a una telefonata Zelensky-Putin

I colloqui di domenica tra il presidente Donald Trump e Volodymyr Zelensky potrebbero aprire la strada alla prima telefonata tra il leader ucraino e il presidente russo Vladimir Putin in oltre cinque anni. Lo riporta Fox News citando una fonte a conoscenza dei colloqui. Mentre l'incontro di Mar-a-Lago è stato presentato come un passo avanti negli sforzi di pace con Trump al timone, la fonte ha anche descritto come ottenere una telefonata diretta Zelenskyy-Putin sarebbe una "vittoria diplomatica" per il presidente. "Se Putin avesse partecipato alla telefonata domenica, questo sarebbe stato il più grande risultato nella preparazione dei colloqui di pace e il primo vero passo nel processo di pace", ha dichiarato la fonte a Fox News. "L'unica difficoltà che hanno è che Putin si è rifiutato di parlare con Zelensky da luglio 2020, quando hanno parlato dello scandalo Wagner e del fallito tentativo di arrestare i mercenari russi del gruppo", ha spiegato la fonte, riferendosi a una fallita operazione dell'intelligence ucraina per attirare i combattenti di Wagner in Bielorussia e intercettarli durante un viaggio da Minsk a Istanbul. "In seguito, Zelensky ha ripetutamente cercato di parlare con Putin, ma lui ha rifiutato", ha sottolineato la fonte. "Ci sono state finestre di opportunità per un dialogo nell'agosto e nel settembre 2024, ma sono naufragate di nuovo quando l'Ucraina ha invaso la regione di Kursk". Anche prima che le comunicazioni si interrompessero del tutto, i rapporti tra i due leader erano tesi, ha spiegato la fonte: "Prima di quel momento nel 2020, le telefonate tra Zelensky e Putin non erano mai state amichevoli, e c'era sempre tensione tra loro. Durante i colloqui, Putin era sempre taciturno e Zelensky cercava di stabilire un rapporto". Secondo quanto riferito, il leader ucraino "si è sempre comportato in modo condiscendente nei confronti di Putin e ha finto di essere di buon umore, quasi come se stesse recitando una parte". "Parlava molto e leggeva dai suoi appunti, temendo di dimenticare qualcosa". E "quando Putin rimaneva in silenzio, Zelensky chiedeva sempre educatamente: 'Cosa ne pensi, Vladimir Vladimirovich?'", ha raccontato. Ma lo zar "non era mai loquace".

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