Una guida racconta la Milano che cambia
17 Agosto 2005 - 00:00Descrive 21 casi emblematici della trasformazione urbanistica che ha coinvolto negli ultimi sei anni la città
Si potrebbe cominciare dal Palazzo delle Stelline che da quattrocentesco monastero delle Benedettine a Orfanotrofio delle Stelline ha visto labbandono e successivamente la rinascita legata allintervento del Comune prima (architetto Jan Battistoni) e del Gruppo Credito Valtellinese poi (arch. Antonio Zanuso). Oppure dalle alte facciate di vetro che ora costituiscono langolo tra via Bergognone 53 e via Tortona, parte tecnologica e integrante del progetto di restyling e ristrutturazione curato dallarchitetto Mario Cucinella per il gruppo Hines (lo stesso che sta promuovendo la realizzazione del progetto Garibaldi Repubblica) e che ha portato a nuova vita lex Palazzo delle Poste dismesso da qualche anno.
Sono solo un paio di esempi della rivoluzione urbanistica che coinvolge Milano. In questi ultimi anni la città sta vivendo la trasformazione di otto milioni di mq di aree dismesse di cui la metà verrà trasformata a verde pubblico. Sono oltre 100 i progetti attualmente in corso. Fra di essi ci sono grandi e significative riqualificazioni come quella di «Milano Santa Giulia» che da sola interessa unarea di 1 milione e 200 mila mq, come quella di GaribaldiRepubblica che vedrà finalmente la trasformazione eccellente di unarea dopo 50 anni di abbandono o come quella del polo urbano della Fiera che consentirà alla città di riappropriarsi di un luogo che fino ad oggi è stato soltanto un recinto.
Ora una guida illustrata del Comune, realizzata in collaborazione con lAssociazione interessi metropolitani, in distribuzione gratuita allUrban Center in Galleria (lato piazza Scala) raccoglie e descrive, con illustrazioni, 21 nuovi casi emblematici di questa rivoluzione urbanistica. In cui hanno sede attività molto diverse dal passato: dallospitalità alla ricerca, dalla funzione didattica al Museo, dagli archivi editoriali a luoghi convegnistici ad attività commerciali fino alle grandi strutture di servizio alla città.
«Attorno ai colossi più conosciuti della Milano di domani come il Garibaldi-Repubblica, il Polo Urbano della Fiera e Milano Santa Giulia sottolinea Gianni Verga, assessore allUrbanistica - continua ad attuarsi una trasformazione più diffusa con importanti interventi». «E un ruolo prioritario - prosegue lassessore - viene giocato dal settore pubblico, con importanti strutture come i due grandi Depuratori, che dopo anni di lunga attesa hanno visto finalmente la loro entrata in funzione, e linnovativo Deposito ATM della M3». «E inoltre, ancora una volta conclude Verga - dobbiamo sottolineare come la nostra città sia stata scelta anche dagli investitori stranieri: se nei primi luoghi della trasfomazione avevamo visto il Bodio center e LOreal realizzati da Fondi pensionistici inglesi e tedeschi, in questa seconda tornata vediamo il gruppo americano Hines nella trasformazione delle ex Poste di via Bergognone, il gruppo olandese Aareal Property Services nella realizzazione del complesso terziario Arconati 1 e lamericano The Carlyle Group per lintervento denominato Dellavetra.