Guido Terruzzi: «Vorrei una piccola Guggenheim»

«A Brera esiste un palazzo settecentesco ampio e bello: Palazzo Citterio. La sua riqualificazione fa parte del progetto per la Grande Brera, cui sto lavorano insieme al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi e che verrà realizzato nel 2009, per il bicentenario della Pinacoteca. Possa il cavalier Terruzzi considerare la nostra città, in particolare Palazzo Citterio, quale sede per parte della sua collezione». È una Letizia Moratti quasi commossa quella che giovedì ha offerto pubblicamente, durante l’inaugurazione a Palazzo Reale della mostra «Da Canaletto a Tiepolo. Pittura veneziana del Settecento, mobili e porcellane dalla collezione Terruzzi», una prestigiosa sede museale per la collezione di Guido Angelo Terruzzi.
Il cavaliere, ottantenne milanese già capitano d’industria e finanziere con una smodata passione per l’arte, ha risposto con un applauso. Non poco per uno abituato alla ritrosia. Ha poi annunciato la nascita della Fondazione Anna Fiamma Terruzzi che, con un patrimonio di 15 milioni di dollari destinato a crescere fino a un miliardo, tutelerà la sua collezione, composta da 5mila pezzi. Con il restauro di Villa Regina Margherita, sarà costituito un primo museo a Bordighera, cittadina ligure dove i Terruzzi sovente soggiornano, ma l’obiettivo è di creare «una piccola Guggenheim», ossia un museo con diverse sedi correlate tra loro che ospitino parti di una collezione vasta e variegata.

Questo nascente museo Terruzzi avrà dunque una sede anche a Milano? Il cavaliere e la moglie Gianna hanno risposto con un sorriso. Lasciando intendere che, se tutto andrà bene, Palazzo Citterio potrà accogliere alcuni dei tesori della collezione privata più importante d’Italia.

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