Sabrina Cottone
«Se continua così gli do lindirizzo del mio parrucchiere e anche della sarta». Letizia Moratti sceglie lironia per tornare a sottolineare quanto si senta continuamente imitata da Bruno Ferrante. Accusa lex prefetto: «Non si copiano i programmi, ma lui copia tutto». La candidata sindaco della Casa delle libertà rilancia i valori del centrodestra, dalla sicurezza alla famiglia al lavoro e sottolinea le differenze che vede nella sinistra: «Noi abbiamo i nostri valori, gli altri non hanno valori. Hanno solo una cultura dellodio, non hanno altro».
Tra le principali critiche che la Moratti muove a Ferrante, cè quella della doppiezza: «Io non ho due programmi come lui, che ne ha uno pubblico e uno clandestino». E poi, aggiunge lex ministro, «ogni volta che Ferrante parla sembra che venga frainteso perché si smentisce da solo oppure viene smentito dai suoi». Conclusione: «Gli consiglio un traduttore». In primo piano resta anche la vicenda del confronto tv, chiesto ripetutamente da Ferrante nelle scorse settimane, per poi non prendere la palla al balzo nel momento in cui Letizia Moratti ha proposto un faccia a faccia arbitrato da Enrico Mentana a Matrix, dopo che il giornalista ha invitato entrambi a partecipare alla puntata di mercoledì prossimo dedicata alle elezioni comunali di Milano. «Io il confronto con Ferrante lo voglio» assicura la Moratti. Ma il candidato dellUnione insiste nel dire che si riserva di decidere. «Quello che mi infastidisce - ha ribadito ieri - è che vuole dettare lei regole e condizioni del confronto. E poi deve spiegare perché fino ad ora si è sempre rifiutata di partecipare ai confronti ai quali siamo stati invitati: non si è mai presentata». Un comportamento giudicato incomprensibile dalla Moratti, che spiega come ha maturato la decisione del faccia a faccia tv: «Quel che ripetevo nei giorni scorsi è che consideravo prioritario il confronto con i milanesi rispetto ai talk show. Ma quando ho scoperto che lui ha un doppio programma, quello vero e quello clandestino, ho detto: io il confronto lo voglio». E ha aggiunto un ricordo infantile per lasciare intendere che il modo di fare di Ferrante le fa venire in mente quello di un bambino: «Ha ripetuto per giorni: voglio il confronto, voglio il confronto e ora dice che deve valutare. Quando ero piccola cera il fratellino di una mia amica che si comportava così.
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