Un record del mondo stabilito apparentemente in frenata, con il tronco scomposto nel gesto di battersi la mano sul petto. Così a molti è sorto il dubbio che Usain Bolt avrebbe potuto fare ancora meglio continuando a spingere fino al traguardo. «Non fatevi ingannare dalle apparenze, quando questi fenomeni sono lanciati, le gambe continuano a girare, anche se si lasciano un po andare. Magari lui ha esagerato perché sui 100 è un naif... Ma questo tempo qui, con lumidità che cè, senza vento... Posso assicurare che oggi ha corso al meglio». È questo il giudizio di Elio Locatelli, ex ct delle squadre nazionali azzurre di atletica e oggi direttore del Dipartimento Sviluppo della Iaaf, sulla gara più emozionante della giornata. «Bolt lo conosco da quando aveva 17 anni, si allena presso il nostro High performance training center di Kingstone e per lui mi voglio sbilanciare: può diventare il più grande di sempre - aggiunge Locatelli -.
Dopo aver tagliato il traguardo ha proseguito la corsa e poteva fare in una sola gara anche il record dei 200», aggiunge il tecnico che dice di apprezzare anche «la grande freddezza nonostante non abbia ancora 22 anni. Powell ogni volta che arriva davanti ad una finale importante se la fa addosso».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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