«Handelsblatt» E dai giornali tedeschi arriva l’onore delle armi

«Non è più come cinque anni fa. Gli azionisti di Monaco di Baviera e dintorni hanno progressivamente allentato i rapporti (sopra il 2% rimane solo Allianz, ndr). E vista dalla Germania questa è una crisi tutta italiana, italianissima». L’osservatore tedesco, prossimo alle vicende di Piazza Cordusio, sottolinea il distacco del mondo del business a Nord delle Alpi. Quanto ala parte giocata dal presidente Rampl l’interpretazione è semplice: «In primavera, quando si è trattato di decidere la nuova organizzazione della banca, aveva assunto il ruolo del mediatore tra gli azionisti italiani e Alessandro Profumo. E poteva sembrare strano visto che in alcuni casi si è trasformato, lui straniero, nel rappresentante delle esigenze dei grandi soci italiani. Poi la vicenda libica, gli errori di Profumo, hanno usurato il rapporto tra i due. Rampl è un uomo di regole e ha sentito che queste erano state violate. In più avverte la responsabilità del suo ruolo e ha iniziato a nutrire il timore di un progressivo logoramento della situazione. Una banca così complessa non può funzionare in mezzo a continue tensioni tra i vertici».
A Profumo, comunque, i media e i commentatori tedeschi riservano l’onore delle armi. E in alcuni casi veri e propri peana. Katharina Kort, editorialista del giornale economico Handelsblatt ne parla come della «grande eccezione, uno dei pochi manager italiani capaci di mantenere un comportamento lineare», in grado di creare praticamente dal nulla un colosso bancario europeo, di garantirne la navigazione durante la crisi finanziaria senza bisogno di aiuti statali. A farlo fuori un «assurdo gioco di potere», mascherato con un «pretesto», la vicenda libica: «Lascerà un vuoto che sarà difficile da riempire».


Sulla stessa lunghezza d’onda l’altro quotidiano economico tedesco, il Financial Times Deutschland: «L’Italia perde il suo manager più internazionale e indipendente, un uomo che non confonde la politica con l’economia e che forse è troppo moderno per il suo Paese» Non manca infine chi (lo fa l’edizione online del settimanale Focus money, ma anche la svizzera Neue Zuercher Zeitung), teme che Unicredit possa essere vittima di un assalto della politica: «Profumo era una personalità forte, in grado di tenere a bada questa o quella forza legata la territorio», spiega un analista. «Ora l’idea che i nuovi consiglieri leghisti possano mettere becco nelle questioni della banca mi terrorizza».
AAl

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