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Passione sinistra per le icone

A volte dietro l'icona può spuntare un terrorista

Passione sinistra per le icone
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Non so quanti e quali esponenti della sinistra più o meno estrema risponderanno ai dieci precisi, puntuali, plastici e puntuti quesiti sul caso Hannoun e sul caso Albanese posti dal direttore Cerno nel suo editoriale di domenica.

Per ora provo a dare una risposta di sintesi di massima io, che di sinistra nono sono, a parte di quei quesiti.

Il fatto è che una delle malattie della nostra sinistra non è solo quella di inseguire l'estremismo ma anche quel certo e significativo provincialismo anche di taglio modaiolo. La miscela tra rincorsa dell'estremismo e provincialismo che l'italica sinistra periodicamente rincorre, genera anche degli idola tribus, visto che non sono in grado per fortuna di assumere il rango di idola fori.

In questo quadro l'idolo, l'icona che ha attraversato più piazze e città è quella della Albanese. Generando un fenomeno che si può chiamare "albanesismo", alimentato dal provincialismo di coloro, compreso qualche sindaco, che sentono di poter inalberare come icona addirittura una relatrice speciale dell'Onu.

Sui guai che l'albanesismo ha generato e sta generando, questo giornale si è intrattenuto ampiamente.

Ma tra le icone che spuntano nel cielo pieno di nuvole della sinistra è emerso anche Hannoun. Invitato o rilanciato in questa o quella manifestazione, vuoi specie dai 5 Stelle, vuoi specie da Avs, come icona della libertà e dell'autonomia del popolo palestinese.

Il fatto è però che a volte dietro l'icona può spuntare un terrorista, come si dovrà e potrà valutare alla luce del processo cui Hannoun e i suoi primi seguaci saranno sottoposti.

Quando poi nel firmamento della sinistra sono apparsi i 5 Stelle il fenomeno dell'iconismo è cresciuto ulteriormente. D'altronde non a caso il primo ad andare a cercare in giro per il mondo e specie per il sudamerica super estremisti a volte con manto da terroristi, era stato Di Battista, che a sua volta per una fase era stata un'icona puntata nel cupo firmamento dei 5 Stelle.

Quanto ad Hannoun, d'altronde alle piazze piene di "gazisti", alle manifestazioni di certi centri sociali, a certe piccole rivolte studentesche bisognava pure offrire un'icona. Ed ecco che spuntava lui come icona. E d'altronde Hannoun veste anche il comodo abito del presidente dei palestinesi in Italia. La miscela quindi tra iconismo e provincialismo, alimentata dalla rincorsa all'estremismo, ancora una volta ha portato la sinistra e molti suoi esponenti, anche quelli che sembravano più moderati, fuori strada. E ora molto probabilmente non risponderanno alle domande del direttore Cerno non avendo il tempo neanche per leccarsi le ferite.

C'è il rischio, però come forse nei casi attualmente in corso, che le icone si trasformino in "streghe".

Ma chi ha il coraggio di ammetterlo e tantomeno di bruciare in piazza le streghe tra gli esponenti della sinistra?

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