Svizzeri in festa per il trionfo del loro eroe nazionale Carlo Janka sulla pista di casa, la micidiale Lauberhorn di Wengen, la discesa più lunga della coppa del mondo con i suoi massacranti 4.465 metri. Janka, che con questa vittoria è tornato in testa alla classifica generale di coppa del mondo, ha regolato il canadese Manuel Osborne-Paradis ed il veterano quasi quarantenne del Liechtenstein Marco Buechel. LItalia ha comunque fatto molto bene la sua parte con Werner Heel, rientrato in gara dopo la gran botta ad un ginocchio di metà dicembre nella caduta del supergigante della val Gardena, beffato per meno di un battito di ciglio: ha perso il podio per un solo centesimo di secondo di ritardo da Buechel.
Altra ottima notizia per gli azzurri è lo splendido ottavo posto di Peter Fill. Alla prima gara disputata dopo il terribile incidente dello scorso agosto che gli procurò il distacco dei tendini adduttori della gamba sinistra e lo strappo del muscolo adduttore e di quello obliquo, il ventisettenne carabiniere di Castelrotto ha conquistato la qualificazione per le Olimpiadi di Vancouver. «Da qui alle Olimpiadi - ha detto - mi dedicherò esclusivamente allallenamento per ritrovare la migliore condizione sugli sci. Il dolore è passato, devo solo convincermi mentalmente di essere recuperato».
Delude invece lItalia nel gigante femminile sulla troppo pianeggiante pista di Maribor, con in più anche una neve strana su cui era difficilissimo lasciar correre gli sci: lazzurra migliore è stata Manuela Moelgg, ma solo decima. La gara è stata vinta dallaustriaca Kathrin Zettel.
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