Brahms e Prokofiev. Il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra del primo, la Cantata «Alexander Nevskij» del secondo, nel concerto sinfonico ceciliano di questa settimana. Ospite di Santa Cecilia, per la seconda settimana consecutiva, il direttore Yuri Temirkanov. Con lui una giovane pianista, che considera Temirkanov «padre ed amico». Una star internazionale nonostante la giovane età, francese di nascita naturalizzata americana, Hélène Grimaud, bellissima nel suo aspetto da eterna adolescente, che coltiva una seconda passione, con pari intensità di quella musicale, la passione per i lupi, suoi amici da tempo, docili e socievoli - a dispetto di ciò che il vulgo pensa di loro - alla cui salvaguardia, Hélène Grimaud dedica tempo ed energie nella sua casa tra i boschi del Connecticut. Per il resto, fa la vita della concertista giramondo, fa concerti e incide dischi. Ha preso gusto anche alla scrittura; ha pubblicato il suo primo libro che, in omaggio ai suoi amici lupi, singolare fonte di ispirazione, ha intitolato Variations sauvages.
Grimaud ama suonare con Temirkanov che considera fra i massimi direttori in carriera; e in questi ultimi tempi, in giro per il mondo, suona con una certa frequenza, il Concerto brahmsiano, unica opera «sinfonica» degli anni giovanili del compositore di Amburgo, banco di prova di ogni grande solista. Nella seconda parte la Cantata per mezzosoprano, coro e orchestra (solista Elena Zarenba) Alexander Nevskij di Prokofiev, un grande affresco sinfonico-corale in sette parti, che il musicista ricavò dalle musiche scritte per lomonimo film di Ejzenstein, nel quale si racconta del principe Alexander che sconfisse i nemici della Russia, sul fiume Neva.
Sala Santa Cecilia alle 18. Repliche lunedi (ore 21) e martedì (ore 19.30). Info: 06.8082058.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.