La stazione, si sa, rappresenta la porta di ogni città. «E laccoglienza parte proprio da qui, ma - ha precisato lassessore alle Politiche Sociali Mariolina Moioli - non si può fare accoglienza senza legalità».
Così ieri mattina lassessore ha aperto il convegno «Stazioni senza frontiere», con una riflessione sui servizi di accoglienza promossi dal comune in collaborazione con il privato sociale. «Milano è una città virtuosa - ha detto orgogliosa la Moioli - ma sono contenta che in questa occasioni si possa confrontare con le altre realtà italiane perchè questo è il modo migliore per crescere insieme». E proprio in Stazione Centrale nel 2000 è nato il primo Help Center, un servizio che offre accoglienza, informazione e orientamento agli emarginati, per lo più stranieri. I numeri parlano da soli: in sette anni sono già state 15839 le persone che hanno usufruito di questo servizio, 38mila le richieste daiuto totali. «Le stazioni sono un termometro della situazione delle città - ha spiegato il responsabile politiche sociali di Ferrovie, Amedeo Piva - ed è per questo che bisogna trasformarle in qualcosa di diverso da un non luogo».
Unidea che piace anche allassessore che ha aggiunto: «Dobbiamo lavorare per rivitalizzare la stazione, per questo sto elaborando un progetto con Massimiliano Orsatti per organizzare eventi sia di intrattenimento che formativi proprio qui, nella porta della città».
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