Hillary punta tutto su Texas e Ohio

Urne aperte in quattro Stati. Le primarie democratiche possono arrivate al punto di svolta: dopo 11 vittorie consecutive Obama potrebbe sigillare la propria nomination

Hillary punta tutto 
su Texas e Ohio

Dallas - Le primarie democratiche sono arrivate, forse, al punto di svolta, con il voto oggi in Texas, Ohio, Rhode Island e Vermont. Un voto che offre ad Hillary Clinton l’ultima possibilità di fermare, con una netta vittoria soprattutto nei due stati più grandi, il treno di Barack Obama, che ha infilato 11 vittorie consecutive nell’ultimo mese.

Urne aperte Se Obama vince in Texas ed Ohio, la partita è chiusa. Al momento il senatore afromaericano ha 1378 tra delegati e superdelegati contro i 1269 della Clinton. Un vantaggio ancora contenuto, lontano dal numero magico di 2025 che mette in tasca la nomination, ma che in queste ultime settimane, insieme alla sfilza di vittorie, ha dato ad Obama l’aurea di front runner. Diverso, e molto più complesso, lo scenario futuro in caso di un successo di Hillary: in questo caso la partita andrà avanti fino a quando uno dei due candidati riuscirà ad ottenere la maggioranza dei delegati. E potrà continuare ben oltre la fine delle primarie, i primi di giugno, con una battaglia per il sostegno dei superdelegati fino alla convention di agosto a Denver.

Ultima chance per Hillary La Clinton si è presentata a questo appuntamento cruciale giocando la carta della vittima, discriminata perché donna dai media dominati dai maschi che hanno eletto Obama a loro prediletto trattandolo con i guanti di vellutto. Ma senza rinunciare però ad attaccare l’attuale front runner, promettendo ai sostenitori una nuova riscossa. "Stiamo per tornare, abbiamo bisogno alla Casa Bianca di nuovo di qualcuno che sia un combattente", ha detto l’ex first lady.

Voto in due fasi Nei quattro stati dove si vota oggi sono in palio un totale di 370 delegati, compresi i 64 - un terzo del totale dello stato - che saranno assegnati durante in caucus, riunioni di militanti democratici, che si svolgeranno in Texas dopo la chiusura dei seggi delle primarie.

Si tratta del particolare sistema di "voto in due fasi" scelto dai texani la cui validità è stata messa in dubbio nei giorni scorsi dalla campagna della Clinton, che nelle scorse tornate delle primarie ha sempre avuto brutte sorprese ai caucus.

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