Luca Testoni
Che compito improbo quello dei rapper italiani. Cercare di "fare la loro cosa", surfando sulle rime ritmate dai beat, sapendo che c'è sempre qualcuno pronto ad accusarli di provincialismo. Peggio: di essere ladri di culture. Insomma, veri e propri cloni che scimmiottano senza arte né parte i maestri d'Oltreoceano.
Prendete il caso di Mondo Marcio, ultima rivelazione di un settore alle prese con un possibile nuovo rinascimento.
Il suo disco d'esordio è pompatissimo ed è stato definito «il più feroce atto d'accusa da parte di un esponente di una nuova generazione nei confronti del mondo "adulto" e, per così dire, "per bene", di un Paese in profonda trasformazione». Quelli del raduno Hip Hop Motel, in programma quest'oggi al MazdaPalace di Lampugnano, però non ci stanno. E con entusiasmo da vendere vogliono dimostrare che a pensare e (e parlare) male si sbaglia, anche perché l'hip hop "fatto in Italia" è vitale, fresco e originale. Perciò, eccovi servite oltre 10 ore di concerti no stop (dalle 14 a mezzanotte, ingresso 20 euro) con il meglio della scena hip hop di casa nostra, più un ospite d'eccezione: lo statunitense Redman.
A condurre la maratona, ideata dal brianzolo Marco Frasca, alias Dj Rasm, sono stati convocati Rido Mc, Esa e Tormento. Gli ultimi due, calabresi cresciuti in quel di Varese, sono fratelli e, a loro modo, pionieri del movimento rap nazionale: Esa, classe 1973, era alla testa degli Otierre (la crew che ha reso celebre La Pina); Tormento, classe 1975, è stato la voce dei Sottotono, il duo che ha dato uno scossone all'intero movimento raggiungendo anche la platea di Sanremo e mettendo in mostra uno stile, melodico, personale e molto soul.
Le città dove l'hip hop va per la maggiore di questi tempi? Più o meno sono sempre le stesse: Roma, Bologna e Milano. Non a caso, tra le formazioni chiamate ad esibirsi (per 20 minuti a testa) nella tensostruttura accanto al Monte Stella troviamo i capitolini Cor Veleno, Colle der Fomento e Turi e Cor Veleno, i milanesi Club Dogo, Bassi Maestro, Ape e Spregiudicati e Vacca e il felsineo Inoki.
Completano il cast, i palermitani Stokka & Madbuddy e Frank Siciliano, i piemontesi OneMic e, ancora, Meninscratch, Shocca e Alkemy. "Mc" (ovvero il "maestro delle cerimonie", colui che intrattiene il pubblico con il suo rap) e "b-boy" attenti a privilegiare il sound e l'individuo. Nessuna sorpresa: l'abbinata rap-impegno appartiene al passato. Al fenomeno "posse" dei primi anni Novanta.
Non saranno purtroppo della partita il già citato Mondo Marcio e il trasgressivo e iconoclasta Fabri Fibra, il trentenne marchigiano, che ultimamente sta facendo furore in radio e su Mtv con il singolo tormentone Applausi per Fibra.
Grande attesa invece per l'ospite internazionale, Redman, 36 anni di Newark, New Jersey, con alle spalle importanti collaborazioni con lo storico gruppo degli Empd, con Method Man dei Wu-Tang Clan e ancora con Busta Rhymes, gli Offspring, Pink e Christina Aguilera. Dalla sua metriche ardite, un rimare dal vocabolario esplicito e una voce gutturale per un impatto davvero con pochi eguali.
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