Civitavecchia - Oggi come ieri. In fondo Claudia Gerini è così, come quando, appena ventenne, nel 1991 ballava e cantava nel mitico Non è la Rai di Gianni Boncompagni. E oggi come ieri il suo sogno è coniugare le tre passioni: recitazione, ballo, canto. Cosa che dovrebbe riuscirle a Carramba! Che fortuna dalla Carrà dove tra due puntate la ritroveremo ospite d’eccezione impegnata in un musical. Ma la Claudia Gerini 2008, una figlia di quattro anni (Rosa, avuta dal primo marito) e un amore con Federico Zampaglione leader del gruppo Tiromancino, è sempre vulcanica e si appresta ad accompagnarci - al cinema, in tv, financo su internet - nei prossimi mesi. Ieri ha partecipato a una matinée con gli studenti del liceo classico Guglielmotti di Civitavecchia coordinata da Piera Detassis e promossa dall’imminente Festival di Roma, dove ha proposto ai ragazzi il suo film del cuore, L'uomo in più, opera prima del pluripremiato Paolo Sorrentino (Il divo) che lei definisce così: «È l’autore della rinascita del cinema italiano e questo suo film tocca il tema per me molto importante del rimanere fedele a se stessi, di andare sempre avanti anche nei momenti peggiori».
Parla per esperienza?
«Purtroppo sì. Non l’ho mai raccontato ma durante Non è la Rai andai da un fotografo e dopo gli scatti tradizionali me ne fece qualcuno più sensuale dicendo che avrebbe distrutto quelli che non mi piacevano. Invece su King, un mensile dell’epoca, mi ritrovai nuda e in tutte le posizioni, di sopra, di sotto... Sapesse mio padre... Per la vergogna non uscii di casa per mesi, mollai Non è la Rai per lo scandalo e mi dedicai all'Università.
Ma Sociologia non la concluse.
«Feci 11 esami, poi arrivò Carlo Verdone e con Viaggio di nozze oltrepassai il muro».
Prego?
«Nel senso che sfondai, divenni famosa».
Come coatta, con il leggendario «famolo strano».
«Sì, mi disse: “Secondo me sei una grande coatta e puoi tirare fuori questa vena”. Per il ruolo di Jessica non feci neanche un provino».
E con Sergio Castellitto per Non ti muovere come andò?
«Malissimo. Avevo il complesso dell’attrice comica e feci un pessimo provino. Ma nel film portai la piccola gelosia che avevo nei confronti di Penelope Cruz - tutti parlavano solo di lei - e feci una strepitosa moglie trascurata».
Il prossimo film?
«Ne ho girati tre insieme. A novembre uscirà Aspettando il sole di Ago Panini, una storia corale, surreale e grottesca, ambientata in un motel dove capita di tutto. Io mi ritrovo a parlare con il cadavere del mio amante».
Ex di Fausto Brizzi, che uscirà a febbraio per San Valentino, è a episodi...
«Sono sei storie alla Crash ma con il tono di Love Actually. Io sono la compagna di Gianmarco Tognazzi e con lui vado a scegliere la chiesa dove sposarci. Lì incontro padre Lorenzo, un mio ex diventato prete e interpretato da Flavio Insinna. Io vado in crisi e capisco che il mio futuro sposo è un grande materialista. E una volta sull’altare scappo».
Rimane il terzo film.
«Uscirà all’inizio del prossimo anno e s’intitola Diverso da chi?. È una commedia sentimentale sofisticata all’inglese diretta da Umberto Carteni in cui Luca Argentero è un politico gay dichiarato che vuole diventare sindaco. Io sono del suo stesso partito e devo affiancarlo anche se sono l’opposto, cattolica, tradizionalista, tipo Binetti».
Ciononostante, mi faccia indovinare, ci finirà a letto.
«Be’, io inizio a bere pur essendo astemia, lui è molto bello, una cosa tira l’altra. Comunque, si parla anche della diversità e della difficoltà che c’è oggi in Italia ad accettarla».
E la sua passione per il canto e il ballo?
«Sogno di portare in tv un musical o un varietà classico, alla Studio Uno per intenderci. Intanto uscirà un mio disco in cui interpreto le canzoni dei film che ho amato: Flashdance, Il tempo delle mele, Pulp Fiction...
Dopo il film Nero bifamiliare di nuovo in tandem con il suo amore Federico Zampaglione?
«Be’, lì mi ha sfruttato lui, ora tocca a me».
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