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«Ho spiegato a Riccardo per chi corro...»

da Tirano

Ieri mattina per poco non sono venuti alle mani. Un faccia faccia a muso duro, tra Riccardo Riccò ed Emanuele Sella dopo la tappa del giorno prima. Il modenese è andato a cercare il vicentino, reo secondo lui di aver fatto il gioco di Contador nella tappa del Monte Pora. «Ci siamo chiariti, ora tutto è tornato come prima». Ha detto al termine della tappa Riccò.
Non dello stesso avviso Sella, grande protagonista di giornata, che si limita a rispondere con un sorriso ironico... «Beh, chiariti. Diciamo che ci siamo parlati e io, molto educatamente, gli ho spiegato che io e i miei compagni abbiamo solo fatto la nostra corsa, il nostro gioco. Spero che abbia capito. E soprattutto l’ha potuto chiaramente verificare sul Mortirolo: ho solo corso per me e per la mia squadra. Altro che accusarci di aver preso soldi...».
Sella è sereno, Riccò dopo la corsa gioca a farlo. Dopo aver fatto volare gli stracci da tutte le parti, sul traguardo di Tirano abbassa le orecchie. «Non ero in grande giornata e credo che si sia anche visto. La maglia rosa è rimasta a quattro secondi e dunque non mi rimane che la crono, nella quale Contador è ovviamente avvantaggiato. In ogni caso, io non mi arrendo. Comunque vada a finire a Milano, penso di avere fatto comunque un grande Giro, mettendoci tutta la grinta di cui sono capace. Credo di aver contribuito allo spettacolo di questa corsa e, se non ce la dovessi fare, ci riproverò il prossimo anno».


Poi però non si lascia sfuggire la stoccata finale: è più forte di lui. «Se avessi avuto una squadra più forte, come quella Contador, sarei in maglia rosa. Invece...». Per la serie: per vincere il Giro d’Italia occorre avere la testa e non è proprio il caso di prendere tutti a testate.

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