Hockey, si ricomincia: finita l’era Vipers si apre quella Rossoblu

Milano in A2 sfida i favoriti del Valpellice. Il tecnico Insam: «Siamo giovani, pensiamo più al futuro che alla classifica»

Hockey, si ricomincia: finita l’era Vipers si apre quella Rossoblu

Il nuovo corso dell'hockey milanese prende il via stasera dall'Olimpico di Torre Pellice (Torino). Archiviata la gloriosa era Vipers, Milano riparte con l'Hockey Rossoblu, squadra sorta dalle ceneri dell'ex società di Alvise di Canossa, della quale ha mantenuto colori e un coach d'eccezione: Adolf Insam, 57enne tecnico di spessore chiamato a Milano otto anni fa da Ico Migliore, in passato General Manager dei Vipers e attualmente presidente del nuovo sodalizio meneghino che riparte dalla Serie A2. Il debutto nella serie cadetta di stasera non è dei più semplici: ai ragazzi di Insam tocca infatti una trasferta da brividi contro i Bulldogs di Valpellice, squadra accreditata dei favori del pronostico per la vittoria finale nella quale milita una vecchia conoscenza dell'hockey meneghino, l'esperto canadese Patrice Lefebvre, 41 anni e 11 stagioni all'Agorà.
Coach Insam, che effetto le farà incontrare all'esordio in A2 un giocatore che ha fatto parte dei Vipers dei tre scudetti di fila?
«Lui è un grandissimo personaggio. L'anno scorso era tornato a giocare con i Vipers negli ultimi due mesi della stagione; tra di noi c'è un bel rapporto, oltretutto sua moglie è di Milano. In estate avevamo pensato a inserirlo nel progetto "Milano Rossoblu", ma abbiamo un budget troppo basso e lui è finito al Valpellice, una delle società più ricche della A2. Non sarà affatto facile per i miei ragazzi giocarci contro».
Qual è stata invece la ragione che ha convinto lei a lavorare con Milano in A2?
«Ho aderito subito alla proposta fattami da Migliore. Ho deciso di rimanere qui e portare avanti il lavoro iniziato la scorsa stagione per proseguire nel processo di crescita del gruppo di giovanissimi che abbiamo lanciato in balaustra. Se non fosse nata la nuova società tutto questo patrimonio di giovani talenti si sarebbe disperso. Mi rendo conto però che passare dalla Juniores alla A2 non sarà una passeggiata per loro».
La sua è infatti la squadra di gran lunga più giovane di tutto il torneo.
«L'unico giocatore di esperienza rimasto è il 31enne Paolo Della Bella, che l'anno scorso era il secondo portiere. L'età media è di soli 21 anni, ma ci sono anche due minorenni, Migliavacca e Giudici, che sono molto bravi per la loro età».
A proposito di giovani: suo figlio Marco è andato a giocare in Canada.
«Marco è stato scelto da un team dell'Ontario Hockey League, cioè il più importante torneo Under 20 del Mondo. Per lui sarà un'esperienza determinante, in un campionato duro e con giocatori davvero tosti».


Con quali obiettivi vi presentate al via del campionato?
«Sarò realista: siamo felici di esserci e di giocarcela, ma per ora non abbiamo alcuna possibilità di affrontare il campionato pensando alla classifica. Per vincere ci sarà tempo in futuro, ovviamente se ci sarà anche il budget per farlo».

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