I barboni? Anche lombardi che hanno perso il lavoro

ALLARME Arrivano da Liguria, Veneto e hinterland: si trovano all’improvviso in mezzo a una strada

«Milan col coeur in man» recita un detto popolare, che celebra la generosità per cui i milanesi sono famosi. Ecco allora che tra le fila di chi fa aumentare la popolazione milanese non ci sono soltanto i pendolari e gli uomini d’affari, che entrano quotidianamente in città per lavoro, ma anche gli invisibili, che arrivano in città, perché sanno, grazie al passa parola, che il sistema dell’assistenza è capillare e generoso. Un popolo silenzioso, che si muove con discrezione tra sottopassi, ponti e anfratti, senza chiedere nulla, a fiducioso che qualcuno veglierà su di lui. Un carrello pieno di vestiti e stracci, qualche cartone sotto braccio.
Ultimamente, quest’anno in particolare, le file dei senza fissa dimora si sono arricchite anche dei cosiddetti nuovi poveri: «Oltre a persone provenienti dall’Est Europa, come Russia, Ucraina, Romania, Moldavia - racconta Mario Furlan, fondatore dei City Angels - ci sono anche gli italiani, che arrivano dal Sud o da altre regioni e che raggiungono la città con la speranza di ricevere una mano. C’è chi ha perso il lavoro, e «a catena» la moglie e la casa, e che si trova all’improvviso sulla strada. Si tratta, per la maggior parte di uomini, tra i 25 e i 45 anni. Ho conosciuto - continua Furlan - persone arrivate dalla Liguria, dal Veneto, addirittura dalla stessa Lombardia: c’è chi, penso a una persona in particolare arrivata qui da Verona, per varie vicende ha cominciato a bere, è stato licenziato e si è trovato sulla strada dall’oggi al domani, abbandonato da tutti. Ancora, ho conosciuto un ragazzo di Pavia, che ha cominciato ad assumere sostanze stupefacenti, scoperto dai genitori, è stato buttato fuori di casa. Per vie diverse, e seguendo storie diverse, arrivano a Milano, dove sanno che la rete dell’assistenza è più capillare, ma anche perché non sopportano il peso della vergogna nel piccolo paese in cui vivono.
D’inverno migrano all’ombra della Madonnina anche i clochard dell’hinterland perché sanno che c’è un altro popolo, quello dei volontari e degli Angeli che vigilano su di loro.

«In molti sanno - racconta l’assessore alla Politiche sociali di Palazzo Marino, Mariolina Moioli - che l’accoglienza nei dormitori è gratuita, proprio grazie al “piano freddo” del Comune, che prevede anche la cena, oltre all’accoglienza negli 800 posti letto».

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