Ogni anno in Lombardia si vendono più di 3 milioni di tonnellate di legna. «Nel 2005 tre milioni e 100mila tonnellate. Una cifra esorbitante se si conta che il consumo è limitato alle stagioni fredde. Una cifra destinata a crescere perché per via dellaumento dei costi dei combustibili tradizionali, la legna sta avendo il suo periodo di gloria». Parola di Franco Picco, direttore generale dellassessorato lombardo alla Qualità dellambiente. Che continua: «La combustione della legna produce polveri 10-20 volte superiori a quelle prodotte da oli combustibili, e 100 a quelle prodotte dal gasolio». Anche perché chi accende i camini non abita solo in montagna, ma anche in pianura, soprattutto nelle case basse: «Basta guardare dai piani alti, le fuoriuscite dei camini si individuano subito perché il fumo è grigio».
E poi cè il problema delle stufe a legna, che «questanno nei negozi sono andate a ruba». Per questo, spiega Picco, «è allo studio un progetto di legge che avrà già le prime fasi di consultazioni a partire dalla prossima settimana». Nel frattempo si parte con il «provvedimento a carattere urgente. Si vieterà luso di camini e stufe solo laddove non ci siano alternative per il riscaldamento». E i filtri anti-polveri? «Non sono ancora in commercio i filtri per limitare le polveri, e i pochi che ci sono sono troppo cari. Le uniche strutture a esserne dotate sono le grandi fabbriche.
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