I chiarimenti in Consiglio? Ora la sinistra non vuole più

«Uno si nasconde se è convinto di avere agito male» pungeva un anno fa Basilio Rizzo, quando alzava ancora le barricate dai banchi dell’opposizione. Il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino rincarava la dose: «Il sindaco venga in consiglio comunale a riferire quanto è successo». Il sindaco era Letizia Moratti. Il centrosinistra pretendeva chiarimenti pubblici sulle dimissioni dell’ex assessore all’Ambiente Paolo Massari, al centro delle polemiche per presunte molestie a cui non sono seguite denunce neanche dopo l’addio al Palazzo. Oggi governa Giuliano Pisapia, Rizzo è inquadrato nel ruolo di presidente dell’aula, Majorino è diventato assessore. E stanno già sbandando da quella linea del rigore che pretendevano dagli avversari.
Scoppiato il caso delle tangenti a Penati, è stato l’Idv il primo a sollevare sospetti sull’assessorato alla Mobilità e Ambiente (sarà la delega a portare sfortuna?) assegnato a Pierfrancesco Maran, vicino al dirigente Pd. La vicenda si è complicata quando dai brogliacci dei pm sono spuntati scambi di sms sulla vittoria del centrosinistra a Milano e possibili raccomandazioni in Comune che hanno tirato in ballo sia Maran che il capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Baruffi. Pdl e Lega sono partite all’attacco nel chiedere un consiglio straordinario con il sindaco lunedì prossimo per fare trasparenza, oggi il consigliere Pdl Riccardo De Corato lo ribadirà all’Ufficio di presidenza convocato per mezzogiorno.

Giorni fa Rizzo ha precisato che se ne discuterà ma «si possono convocare sedute solo su fatti che riguardano la nostra attività amministrativa». De Corato usa per replicare le stesse parole della sinistra sulla vicenda Massari: «Non si può tenere fuori il consiglio da un dibattito che si sta svolgendo su tutti i mass media». Vedremo.

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