Cronaca locale

«Via i chioschi dalla stazione Centrale»

Al banco informazioni ci sono perfino le gelatine. Ed elegantissime signorine pronte a rispondere a ogni domanda su orari e tragitti. In giro nemmeno un mendicante. Pattuglie di polizia e ghisa dovunque. I venditori abusivi allontanati. Perfettamente ripuliti i troppi angoli che, parola di vicesindaco, «puzzavano di pipì». I piazzali e i tunnel «illuminati a giorno». Tutte riverniciate le cesate dei cantieri che a dicembre 2008, la promessa di Grandi stazioni, restituiranno a Milano una Centrale completamente rifatta. Bella, accogliente e soprattutto più sicura. Come in questi giorni per la visita degli ispettori del Bie. Una mano di bianco solo per l’occasione? Nemmeno per sogno, assicura Riccardo De Corato che spiega come la squadra che «in due mesi si è data da fare giorno e notte» continuerà a lavorare. Comune, Polfer, prefetto, questore, carabinieri, vigili urbani, Amsa, Grandi stazioni, Ferrovie dello Stato. Tutti insieme per risanare una delle piaghe più preoccupanti della città. Un luogo in cui ogni anno transitano almeno 120 milioni di persone. E che, troppo spesso, è il regno di scippatori, rapinatori, spacciatori, venditori di sesso mercenario. O teatro di terribili violenze sulle donne. «Non sarà più così», promette il vicesindaco che racconta di aver ottenuto dal prefetto l’impegno alla sorveglianza anche notturna. «Almeno una decina di uomini - spiega - che pattuglieranno l’area anche durante l’orario di chiusura». Sembra impossibile, ma oggi non è così. Uno dei nervi più scoperti della sicurezza cittadina è abbandonato a se stesso durante le ore più critiche. E peggio per i malcapitati che sono costretti a passare di lì. «Il mio sogno? Entro la fine del mandato - rivela De Corato - rimuovere tutti i chioschi. Di giorno sono chiusi, di notte diventano il ricettacolo della peggior delinquenza. Proporremo una sistemazione alternativa, altrettanto di prestigio». Ma l’avviso di sfratto è già partito. E i tempi saranno ridottissimi. A Palazzo Marino è infatti arrivato il decreto con i poteri straordinari per il sindaco Letizia Moratti per l’Expo.

«Li useremo - assicura il suo vice - anche per affrontare il problema del degrado e della sicurezza».

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