I circoli di An «censurano» Gatti

«Basta polemiche strumentali, ci vuole un congresso straordinario»: un gruppo di dirigenti di Alleanza nazionale dello Spezzino fa appello ai dirigenti nazionali per mettere fine a «una situazione interna al partito che ha raggiunto dimensioni difficilmente tollerabili», rendendo più che mai necessario e urgente un chiarimento di fronte a tante «verità negate, omissioni e forti criticità interne». L’atto d’accusa, particolarmente esplicito, viene da una componente «che aveva auspicato la presenza di uno spezzino in parlamento, ma rifiuta l’atteggiamento di chi, come il presidente provinciale Greco e l’ex assessore regionale Giacomo Gatti, sapeva benissimo che l’onorevole Ignazio La Russa sarebbe rimasto in Liguria, per precisi accordi nazionali». Si sapeva già, cioè, che Gatti non sarebbe entrato in parlamento, a meno di una vittoria elettorale del centrodestra con conseguente premio di maggioranza in grado di aprire la strada a «possibilità inizialmente impraticabili».
Alla luce di tutto questo - insistono i firmatari del documento, tra cui Massimiliano Mammi, Nino Moretti, Alessandro Rosson, Roberto Quadrelli e Umberto Mammi, presidenti di circoli locali di An -, le offese e gli attacchi rivolti a La Russa devono considerarsi strumentali: «Gatti - aggiungono - ha svolto e svolge egregiamente i compiti istituzionali, ma riteniamo che debba rientrare nei ranghi», considerando anche che «qualche suo comportamento possa aver contribuito a ritenerlo perlomeno “volubile“ avendo, insieme ai suoi fedeli, dimorato in tutte le componenti per poi scoprirsi, negli ultimi tempi, fuori dalle logiche di corrente e esclusivamente fedele a Fini». Nel frattempo, accusano sempre i «ribelli» spezzini, il presidente provinciale («sia quello ufficiale Greco, sia quello reale Gatti») continua a non convocare la base, facendo anche «passare i non allineati come una banda di estremisti in orbace che covano il recondito desiderio di un ritorno al passato».

Per questo, viene lanciato un appello al coordinatore regionale, il neoonorevole Eugenio Minasso, con l’obiettivo di poter giungere in tempi brevi «a un aperto confronto interno e a un auspicabile congresso straordinario o a un commissariamento con persona super partes estranea all’attuale gruppo che gestisce la federazione spezzina».

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