«Una proposta demenziale» che va al di là di qualsiasi ragionevole previsione. È un no secco quello dei commercianti all’ipotesi della stangata Ecopass. Loro, che agli incontri con l’assessore Maran, avevano letto tra le righe una certa disponibilità a non inasprire troppo il ticket, ora si trovano di fronte «a scenari deludenti e pesanti». «Mi disturbano i numeri calcolati in libertà - sostiene Simonpaolo Buongiardino (Unione del Commercio) - Come fanno a dire ora di quanto calerà il Pm10 con il ticket a 5 euro o a 10?. Non esiste». Quello dei negozianti non è l’unico parere negativo contro Ecopass. La bocciatura alla super tassa arriva anche dall’assessore lombardo alla Mobilità Raffaele Cattaneo: «Ecopass non è la soluzione al problema. Mi auguro piuttosto che si possa lavorare anche con il Comune soprattutto sul potenziamento del trasporto pubblico che per i nodi metropolitani e per Milano è la vera soluzione».
L’ex vicesindaco Riccardo De Corato sostiene che «con l’aumento del biglietto del tram del 50%, Ecopass è diventato dannoso visto che così si invoglia ancor di più chi ha una auto privata a non prendere i mezzi pubblici»
Il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli annuncia battaglia perché circolare in auto non diventi un lusso per pochi: «Ritengo inutile e ormai consumato Ecopass come politica ambientale. Se proprio si vuole introdurre questa tassa perché non ridurre il prezzo del tram in modo che la mobilità pubblica vada incontro a chi è più in difficoltà economica?».
Matteo Salvini, capogruppo della Lega, parla di questo ultimo annuncio come della «mazzata finale» per i milanesi: «Pisapia ha aumentato tutto il possibile: da Atm a Ecopass, da Irpef ai parcheggi».
Gli ambientalisti di Legambiente i comitati promotori del referendum invitano il Comune a mantenere le promesse. E ad attenersi quanto emerso dal referendum. Palazzo Marino quindi dovrebbe investire almeno 50 milioni all’anno nel potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità pulita.
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