Quelli della Lega e di An si sono offerti di «ospitare» nelle loro case i bambini rom. «È accaduto ad Opera ma anche in quel di Triboniano» fa sapere Gianfranco De Nicola, capogruppo provinciale di An: «Un aiuto concreto, passare qualche ora in una casa circondati dal calore familiare».
Proposta fatta propria anche da Ettore Fusco, consigliere comunale leghista di Opera: «Siamo gente col cuore in mano. Ogni Natale, gli operesi, ospitano bimbi provenienti da Chernobyl. Ma questanno le autorità bielorusse non hanno permesso lespatrio dei piccoli e quindi qualcuno ha pensato di offrire un po di solidarietà ai più piccoli, naturalmente con in cambio delle garanzie».
Generosità che, parola di Fusco, il sindaco diesse di Opera, Alessandro Ramazzotti, ha «però impedito». «Anchio mi sarei fatto carico di un piccolo nomade, non per due-tre giorni ma anche per due-tre mesi, ma la mia proposta è stata derisa dai rappresentanti di questamministrazione rossa» fa sapere Pino Pozzoli, consigliere comunale An in quel di Opera. Che parla di «oltraggio» alla nostra «ospitalità».
E di «oltraggio» parla anche Cristina Toniatti, una delle cittadine operesi che ha partecipato al tavolo in Prefettura: «Abbiamo proposto di trovare una sistemazione ai nomadi, non solo per i bambini ma anche per gli adulti. Sì, un residence o normali appartamenti che avrebbe pagato la comunità di Opera. La risposta? Nessun margine di trattativa. Il campo si doveva fare e basta. Il risultato? Sono quelle tende piantate nellarea circense, dove non si garantisce ai rom né la dignità umana né la solidarietà».
Risultato di una campagna politica, chiosano allunisono An e Lega, che al sindaco ds e ai suoi assessori «costerà caro»: «Hanno rotto lequilibrio di una cittadina e il suo tessuto sociale, che non è certo quello razzista o quello dei petardi lanciati contro il campo rom».
I consiglieri di Lega e An: «Disposti a ospitare i bimbi»
Lopposizione critica la giunta rossa operese: «Derisa la nostra proposta»
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