I detersivi alla spina fanno il loro esordio anche a Trastevere

RISPARMIO Tra i clienti del centro storico prevale maggiormente la «spinta» ecologica

Oggi i distributori di detersivi alla spina costituiscono una realtà sempre più diffusa. Fra gli ultimi arrivati c’è il “dispenser” di Trastevere, il primo nel centro storico, che è andato ad aggiungersi agli oltre trenta già presenti nel Lazio. Numeri che testimoniano, a un anno di distanza dall’avvio dell’iniziativa, l’ampiezza del fenomeno. Una moda, questa, che al risparmio abbina la salvaguardia dell’ambiente grazie al riutilizzo dei flaconi, il cui prezzo si aggira intorno agli 80 centesimi. In questo modo si abbattono i costi (sia in termini economici che ecologici) relativi al packaging tradizionale. Disponibile il detergente da bucato (finora il più gettonato), quello per lana e delicati, l’ammorbidente e il detersivo per i piatti. A ogni flacone che viene ricaricato la macchina indica il risparmio di acqua, energia e anidride carbonica realizzato di conseguenza, affinché il cliente tocchi con mano gli effetti benefici che comporta l’eco-acquisto. Chi prova il prodotto per la prima volta mostra, tuttavia, un pizzico di diffidenza. Come la signora Ada, in fila davanti al dispositivo di Trastevere, che all’inizio tentennava ma poi alla fine si è decisa. A intimorire i clienti, ci spiegano da Ecologos, l’ente incaricato di diffondere il sistema, è la macchina stessa. «Tuttavia - proseguono - appena la gente vede qualcuno che la utilizza, allora prende coraggio e si fa avanti». Le cifre lo confermano. In seguito all’inaugurazione del “dispenser” nel centro storico sono stati riempiti 500 flaconi in sole 36 ore. Stando ai dati raccolti chi acquista il prodotto è in linea di massima una donna, di età compresa tra i 35 e i 60 anni. Nel punto vendita del I municipio troviamo la signora Cristina che pensa solo al risparmio. Marina, la casalinga ecologicamente corretta, che fino a qualche tempo fa, pur di ricaricare il suo flacone, andava in un centro commerciale sulla Tuscolana, e che da oggi, finalmente, il bio-detergente ce l’ha sotto casa. Sempre secondo i dati stilati, il consumatore standard di questo prodotto manifesta una sensibilità di livello medio per le tematiche ambientali. «In realtà, il grado di attenzione per questo argomento cambia di quartiere in quartiere - racconta sulla base della propria esperienza l’addetta incaricata d’illustrare il funzionamento della macchina - se nelle zone periferiche il cliente sembra essere motivato dall’opportunità di risparmiare, qui in centro la maggior parte delle persone nemmeno guarda il prezzo e se compra il detersivo alla spina lo fa soprattutto perché crede nel progetto». Nel Lazio fino a oggi sono stati venduti 170mila litri di detersivo alla spina, equivalenti a più di 60mila flaconi.

Entro maggio il numero dei “dispenser” in funzione toccherà quota 40. Una cifra che, almeno secondo le intenzioni che sono state espresse dai responsabili del progetto, è destinata a raddoppiare per la fine del 2009. Per i fustini di una volta, insomma, tira una brutta aria.

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