(...). Eppure, eppure cè una differenza tra loro e gli altri alluvionati, come se esistessero vittime di serie A e serie B. Almeno dal punto di vista degli aiuti economici che sono arrivati per far fronte al disastro del 4 novembre. «Una parte di Marassi ha ricevuto i benefici, noi invece in corso Sardegna, niente. Neppure un euro». La signora Elsa Casali ha un negozio di abbigliamento per signore in corso Sardegna, appunto. E ora a più di un mese di distanza dal nubifragio, non se la sente più di tacere. «Ma tutte quelle raccolte di soldi che fa il Comune con i concerti, tutte quelle iniziative per gli alluvionati, che fine hanno fatto? Dicono che sono per noi, ma qui non si è visto niente. Questi soldi il Comune dice che li usa per sistemare il Fereggiano. Io sono 30 anni che vivo in corso Sardegna e sa cosa le dico: non lho mai visto pulire. Mai».
Inutile a dirlo, il suo negozio, come tanti altri, è disastrato. «Dicono aiutiamo via Fereggiano, ma corso Sardegna, non lo menzionano nemmeno. Non è che il fiume abbia preso unaltra strada. Soldi però, nulla. E dove danno a finire tutte queste raccolte benefiche?». Una parte andrà sicuramente a buon fine, ma il resto che fine fa? Come se non bastasse ci si mette pure il Natale e chissà quale strana scaramanzia collettiva che tiene le persone lontane da questo quartiere. «La gente ha ancora paura a venire qui. Non hanno dato un contributo, ma abbiamo illuminato tutto corso Sardegna. Ma niente, non viene nessuno. Pagare dobbiam pagare, ma non si lavora».
Elsa è una donna forte, ma quando ripensa al 4 novembre le viene da piangere. «Chi lha vissuta sulla propria pelle, capisce quello che è stato. Abbiamo salvato un pullman nellacqua, abbiamo fatto una catena umana e nessuno ne ha parlato. Le azioni belle non vengono mai raccontate». Ma proprio per loro, per la gente di corso Sardegna, per i commercianti del sottopasso di via XX Settembre - segnalati dallonorevole Cassinelli - che sono stati «dimenticati», il Comitato Amici del Giornale Genova Alluvione 4/11/2011 (Iban IT08G0617501418000001353380 BICCRGEITGG118) che sta raccogliendo i fondi per gli alluvionati, ha intenzione di fare un sopralluogo nella settimana del 15 gennaio per capire quali sono le esigenze e quali le famiglie più bisognose di aiuto. «Siamo a quota 16mila euro, per Natale contiamo di arrivare ai 20mila.
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