Un lettore ci chiede: «Dopo aver letto la vostra analisi sui fondi pensione ho notato che alcuni offrono rendimenti migliori di fondi comuni analoghi, ma che voi consigliate. Perché non consigliate il fondo pensione anche in un'ottica di «puro» investimento finanziario?»
Le confermiamo che, negli ultimi 5 anni, alcuni fondi pensione aperti han registrato performance migliori di fondi comuni con simile politica di gestione, da noi consigliati. Ne sono esempio: fra i bilanciati neutri, il fondo pensione AlMeglio Bilanciato, che ha avuto risultati migliori di Alto bilanciato; fra i bilanciati obbligazionari, Seconda pensione linea progressiva, che ha battuto Azimut protezione. Tuttavia teniamo distinti i due diversi tipi di fondo, perché regolamentati da norme diverse che li rendono non interscambiabili nelle scelte di investimento. I fondi comuni, sono infatti adatti a un'ottica finanziaria, i fondi pensione a un'ottica previdenziale. Vediamo le differenze. Nel primo caso sarà possibile rientrare in possesso dei soldi (capitale versato e rendimenti) in qualsiasi momento, vendendo sul mercato le quote. Queste sono al netto di oneri fiscali, poiché è il gestore che assolve gli obblighi verso il fisco, prelevando giornalmente le relative imposte (12,5% dei rendimenti) direttamente dal patrimonio del fondo. La possibilità di disinvestire in qualsiasi momento non è riconosciuta ai sottoscrittori dei fondi pensione. Questi, tutt'al più, possono sospendere i versamenti o trasferire a un altro fondo pensione la loro posizione, ma non disinvestire a loro piacimento. Anche al momento del pensionamento non possono ottenere in forma di capitale quanto maturato, dovendone obbligatoriamente convertire in rendita almeno il 50% (se si converte in rendita meno dei 2/3 si è, però, fiscalmente penalizzati). Infine, oltre all'imposta dell'11% sui rendimenti maturati (anche qui l'imposta è già versata dal gestore), i proprietari di quote dei fondi pensione sono soggetti a tassazione sia sul capitale rimborsato, sia sulla rendita, per la parte corrispondente ai contributi dedotti. Una penalizzazione? No: si tratta di una traslazione delle imposte: si deducono, infatti, fiscalmente i contributi negli anni di versamento, per cui si pagano le imposte quando vengono restituiti sotto forma di capitale e di rendita.
Esistono, però, delle eccezioni.
Per esempio: il lavoratore che ha contribuito per almeno 8 anni a un fondo pensione può ottenere un anticipo per particolari motivi come l'acquisto della prima casa o spese mediche. Alla data del pensionamento può inoltre chiedere a rimborso tutto il montante maturato, ma solo se la rendita da esso derivante è inferiore all'assegno sociale.
*Consulente Ina Assitalia
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