Meglio tardi che mai. Stavamo già scrivendo che i furbetti del pallone non prosperano soltanto in Italia, quando è arrivata la notizia della retromarcia della Fifa. Che cosa è successo? È successo che Torsten Frings, trentenne ragazzone di 80 chili che di mestiere fa il mediano nel Werder Brema e nella nazionale tedesca - per carattere, grinta e polmoni il Gattuso germanico - nella colossale rissa scoppiata subito dopo la vittoria sullArgentina, ha mollato un cazzotto allinterista Julio Cruz. Ci sono foto e riprese televisive che inchiodano il tedescone: dovrebbe scattare in maniera praticamente automatica la squalifica. E invece fino a ieri sera il pericolo, per la Germania, sembrava scongiurato. Perché il colpo proibito non è stato ripreso da nessuna delle 32 telecamere ufficiali della Fifa che, mentre tedeschi e argentini se le davano di santa ragione in campo, vagavano sugli spalti dove lentusiasmo dei padroni di casa e la disperazione dei sudamericani toccavano il loro diapason. Bene, logica vorrebbe che, se il regista depositario della verità Fifa ignora le più elementari regole della cronaca, subentrassero le altre telecamere. E invece no: fino a ieri sera le prove televisive «terze» per la Fifa e per Herr Blatter (svizzero, non tedesco, ma in questo momento molto amico dei tedeschi) non servono a niente. Al pugno non può essere apposto il timbro «Fifa» e quindi nessuna squalifica.
Due anni fa in Portogallo, durante gli Europei, Totti fu giustamente sospeso per aver sputato addosso a un giocatore danese. La saliva del Pupone che volava verso il volto del collega non fu ripresa dalle telecamere della Fifa, né da quelle dellUefa, bensì da una televisione privata nordica e Totti fu punito. La prova contro il nostro fantasista era più che ufficiale, schiacciante. E nessuno protestò.
Fino a ieri sera, invece, per Frings, per la Germania, per la Fifa, per herr Blatter e herr Beckenbauer i filmati e le foto del cazzottone del tedescone sembravano non aver alcun valore. Poi, evidentemente, qualche anima pia deve aver suggerito a Blatter che la stava combinando davvero un po troppo grossa. Ed è arrivata la marcia indietro. Frings non è ancora stato squalificato ma la Fifa ha chiesto la «documentazione». Forse tornano ad aver valore le immagini televisive anche se non sono targate Fifa.
Noi, per ora, la sensazione che i furbetti del pallone non abbiano soltanto il passaporto italiano non riusciamo a togliercela di dosso.
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