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I giapponesi truffati: "Torno ma a mie spese"

Bocciata la proposta del ministro Brambilla. Yasuyuki Yamada, vittima con la sua fidanzata del conto-truffa da 695 euro al ristorante "Il Passetto" di Roma, rifiuta l’offerta di tornare in Italia come ospiti del governo: "E' la mia decisione"

I giapponesi truffati: "Torno ma a mie spese"

Tsukuba - Un sincero ringraziamento, un cortese rifiuto e un atto d’amore per l’Italia, "un Paese bellissimo e sul quale dovrebbero finire di circolare commenti severi, come quelli che si leggono sulla piattaforma di discussione di Yahoo Japan". L’offerta di tornare in Italia come ospiti del governo "è inutile, perchè sarebbe una spesa fatta con le tasse del popolo italiano": Yasuyuki Yamada, giapponese di 35 anni, vittima con la sua fidanzata del conto-truffa del 19 giugno da 695 euro al ristorante Il Passetto di Roma, accetta di parlare con l’Ansa della proposta fatta dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, di tornare in Italia a spese del governo. E, più in generale, commenta il suo primo viaggio nel Belpaese, che potrebbe non essere l’ultimo, a due condizioni: che non siano scattate foto ("non vorrei vederle sui blog, anzi vorrei anzi chiudere questa storia") e che non si citi la sua fidanzata ("vorrei tenerla fuori").

Il viaggio in Italia "Tutto sommato - spiega in un’intervista a Tsukuba, la sua città di residenza a 70 chilometri a nord di Tokyo, nella sua casa in un’area che si nasconde tra i verdi campi di riso - il viaggio in Italia è stato bello. Ringrazio, ma non ho alcuna intenzione di accettare, anche se arrivasse l’offerta formale. È la mia decisione". Riuscirlo e rintracciare, in una nazione priva di numeri civici e quasi del tutto di toponomastica, è stata impresa non semplice, ma da subito, Yamada non nasconde lo stupore per il clamore anche in patria suscitato dalla vicenda. "Certo che mi piacerebbe visitare ancora l’Italia, a mie spese. Le persone che fanno truffe esistono in tutto il mondo, anche in Giappone, ma la prossima volta - osserva - vorrei visitare meglio il Vaticano, tornare a Capri, godermi lo splendido panorama e mangiare nel ristorante, un pò caro, ma che ci è piaciuto molto".

La truffa romana "Nella nostra guida (A wonderful travel, un viaggio meraviglioso, ndr), il Passetto - torna ancora sulla vicenda principale - era tra i ristoranti consigliati al prezzo di 40-50 euro, a seconda del pranzo o della cena, con menù anche in giapponese". Alla fine, niente di tutto questo: i piatti sono stati serviti senza alcuna indicazione di prezzo. "Volevamo lasciar perdere anche dopo aver pagato il conto: abbiamo riso e scherzato, bevuto vino quando siamo tornati a casa ma le persone che ci hanno ospitato ci hanno consigliato di presentare una denuncia per evitare che fatti del genere potessero ripetersi". L’incidente ("mi hanno addebitato l’intera cifra", inclusa la mancia non voluta di 115,5 euro), ed è l’unico commento che tradisce un pò di dispiacere, è capitato al secondo giorno a Roma e ha sottratto tempo alla visita di luoghi "meravigliosi".

I complimenti a Roma La città, continua mentre sfoglia la sua agenda ricca di appunti, "è molto bella e merita di essere vista". Per il resto, durante il soggiorno in Italia, dal 18 al 28 giugno (preceduto da una parentesi di pochi giorni a Parigi), splendidi ricordi, grandi mangiate ("ottimo motivo per andare in Italia") e piccoli bottakuri (truffe): come la birra pagata 11,5 euro in un negozietto a Napoli ("ma lì c’era il prezzo, l’ho voluta comprare io"), proprio accanto "a un ristorante molto buono e semplice, dove abbiamo mangiato 3 volte in quattro giorni, pieno di persone gentili e oneste". Insomma, osserva ancora Yamada, che gestisce la sua piccola società di distribuzione di gas propano a Tsukuba ("gli affari vanno bene malgrado la crisi"), c’è la percezione che in Italia ci siano truffe a danno dei turisti nella convinzione che non tornino più.

Metterci una pietra sopra "È un peccato, ma vorrei che finissero quei commenti severi che si possono trovare su Internet: ripeto, come in Italia, le truffe esistono ovunque", conclude. È sera ed è tempo di rientrare a Tokyo. Sul treno una sorpresa che conferma quanto il Giappone guardi all’Italia. Un’intera pagina sullo Yomiuri Shimbun, quotidiano più venduto del Sol Levante con oltre 10 milioni di copie tra edizione del mattino e del pomeriggio, pubblicizza un viaggio di 10 giorni nello Stivale, partendo da Roma, per passare a Caserta, Napoli, Matera, Alberobello (i "trulli" sono parecchio noti in Giappone), Amalfi, Sorrento (con opzione Capri), fino al rientro nella Capitale e al ritorno in Estremo Oriente. Un tour de force, una maratona turistica promossa da una delle agenzie più popolari del paese, al prezzo di 139.000-199.800 yen (circa 1.035-1.

480 euro), con commissioni di poco più di 10mila yen (circa 75 euro) escluse.

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