I giudici «tagliano» 11 liste

Undici su ventisei, quasi una «strage». A causa di irregolarità nella raccolta delle firme, i giudici della Corte d’appello di Milano hanno escluso dalla competizione elettorale undici liste depositate a Palazzo di Giustizia per la circoscrizione Lombardia 1 della Camera. Fuori dai giochi, salvo ricorsi che verranno poi accolti, Alternativa Sociale, LeAlì, Autonomia e Alleanza lombarda, Per il Sud, Codacons, Terzo Polo, Sos Italia, Movimento europeo diversamente abili, I Socialisti, Partito liberale italiano, Pensioni & Lavoro. Ce l’ha fatta, invece, la Rosa nel Pugno il cui delegato era stato convocato dai magistrati perchè le firme dei sottoscrittori erano state raccolte su moduli con il simbolo in bianco e nero.

In mattinata e in teleconferenza, Alessandra Mussolini aveva presentato ai milanesi le liste elettorali per la Lombardia, ribattendo alle polemiche su alcuni candidati che nel passato sono stati indagati per terrorismo: «Non abbiamo messo in lista nani e ballerine come ha fatto qualche partito, abbiamo fatto scelte politiche di cui siamo soddisfatti». Ma i candidati di As ora, a meno di un ricorso, non potranno presentarsi in Lombardia. Un’azione già annunciata da LeAlì (Lealta e Coerenza).

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