Riceviamo e pubblichiamo la nota di precisazione a firma dei legali della famiglia Tulliani
In nome e per conto della famiglia Tulliani, i sottoscritti avvocati Carlo e Adriano Izzo intendono smentire categoricamente, ai sensi dellarticolo 8 della legge n. 47/48 e successive modifiche, le affermazioni contenute nellarticolo pubblicato in data odierna (ieri, 26 agosto, ndr) sulla pagina n. 2 del quotidiano Il Giornale, intitolato «Sul litorale romano - La villetta abusiva del clan che Sabaudia vuole abbattere», a firma del giornalista Stefano Vladovich, nonché quelle contenute nell'articolo pubblicato sempre in data odierna (ieri, 26 agosto, ndr) sulla pagina n. 3 dello stesso quotidiano, intitolato «I Tulliani? Nel 2005 quasi nullatenenti», a firma dei giornalisti Stefano Vladovich e Andrea Cuomo. (...)
In merito allarticolo riguardante «la villetta», si fa presente che trattasi di un'unità immobiliare, sita nel Comune di Sabaudia, facente parte di un villino quadrifamiliare, acquistata nel 1992 da Sergio Tulliani e Francesca Frau dal precedente proprietario e realizzata a suo tempo con regolare permesso di costruzione rilasciato dal Comune di Sabaudia.
Limmobile è stato oggetto di un modesto ampliamento volumetrico consistito nella creazione di una tettoia aperta e di un vano e non, come riferito nellarticolo, nella creazione di sette vanni rispetto ai tre preesistenti.
Tale ampliamento è stato regolarmente condonato nel 1995 con il pagamento delle relative sanzioni pecuniarie e non è mai stato oggetto di provvedimenti di demolizione - peraltro neanche ipotizzabili nel futuro - da parte del Comune, che, tra laltro, riscuote regolarmente lIci parametrata alla attuale consistenza volumetrica, riportata anche in Catasto.
Alla luce di tali elementi - che i signori Tulliani sono pronti a dimostrare con la relativa documentazione - non si vede a che titolo si parli nellarticolo di «villetta abusiva del clan», con un titolo chiaramente amplificato e diffamatorio, tenuto conto che lunità non è abusiva ed è di proprietà esclusiva di Sergio e Francesca Tulliani.
Quanto alle dichiarazioni dei redditi, premesso che trattasi di documenti riservati coperti dalla legge sulla privacy, si fa presente che esse rispecchiano e fotografano correttamente la situazione reddituale e patrimoniale dellepoca dei soggetti interessati. Si aggiunge, inoltre, che le fantasiose valutazioni miliardarie pubblicate da Il Giornale sullattuale consistenza del patrimonio dei Tulliani sono assolutamente prive di fondamento in quanto una documentata stima - che si è pronti ad esibire in tutte le competenti sedi - contiene la valutazione dei beni posseduti dai Tulliani in valori assolutamente coerenti con le disponibilità finanziarie della famiglia acquisite con la nota vincita allEnalotto, vincita conseguita inoppugnabilmente - come dimostrano senza ombra di dubbio i documenti già trasmessi a codesto quotidiano - esclusivamente dalla signora Elisabetta Tulliani.
Alla luce di quanto sopra, i sottoscritti legali ritengono di aver smentito documentalmente le fantasiose ricostruzioni del quotidiano Il Giornale, riservandosi comunque le iniziative legali, sia in sede civile che penale, per la tutela delle buone ragioni dei propri assistiti contro una campagna mediatica assolutamente priva di fondamento.
La risposta
Prendiamo atto delle precisazioni degli avvocati della famiglia Tulliani. Partiamo dalla villetta di Sabaudia: siamo lieti che gli avvocati ci informino che lampliamento del 1995 sia stato condonato. Il problema è che un consigliere comunale del comune pontino ci assicura che quel condono non è stato ancora visionato. La richiesta è ferma dal 1995. Quanto allammontare dellampliamento, risulta chiaramente dalla visura catastale in nostro possesso (e pubblicata in alto) che la consistenza dellunità immobiliare sita in via Caterattino, piano T1, interno 3 e intestata a Frau Francesca e Tulliani Sergio è passata da 3,5 a 7 vani il 24 marzo 1995. Se non bastasse, ecco il raddoppio della rendita catastale, che passa da 997.500 lire (515,17 euro) a 1.995.000 lire (1030,33 euro). Più chiaro di così.
Sulle dichiarazioni dei redditi nessuna smentita, anzi una conferma. I legali dicono infatti che «esse rispecchiano e fotografano correttamente la situazione reddituale e patrimoniale dellepoca dei soggetti interessati». La nostra intenzione era né più né meno questa. Quanto alle «fantasiose valutazioni miliardarie (...) sullattuale consistenza del patrimonio dei Tulliani», i nostri lettori sono in grado di farsi unidea sulla congruità di questo patrimonio con una vincita, pur importante, di poco più di un miliardo di lire.
SVla-AnCu
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