«Quando cè la salute fisica o mentale... cè differenza»? Questo il dubbio di Geppi di Stasio al centro della nuova commedia Quando cè la salute in scena fino al 2 maggio al Teatro delle Muse. Un testo che tratta un tema delicato come quello della malattia, rispettando lo stato di chi la vive e nel contempo ironizzando su quei mali presunti, comunque causa di disagi e sofferenze, che spesso rappresentano un problema sociale. Ancora una volta Wanda Pirol, Rino Santoro e Geppi di Stasio confermano la capacità di trasmettere al pubblico sincerità e umanità, caratteristiche che continuano a premiarli. E proprio per sensibilizzare il pubblico il Teatro delle Muse ha deciso di predisporre un punto di raccolta per lo smaltimento dei medicinali, straordinariamente concesso dallAma, che consentirà al pubblico di venire a teatro e consegnare i medicinali scaduti. Un modo per avvicinare la cultura a quelle che sono le problematiche sociali.
Ambientata in un ospedale non ben identificato due ricoverati speculano sulla loro condizione per sfuggire alle verità che il quotidiano ci pone di fronte. Se luno fa il malato per bisogno di considerazione, laltro lo fa per sottrarsi alle responsabilità che un menage troppo affettivo gli deriverebbe. Malattie immaginarie quindi? Può darsi, ma la medicina ufficiale non può fornire risposte in proposito, anzi; inseguire una diagnosi definitiva rappresenta un modo per esistere bastando a sé stessa. Allora, come spesso accade, è dagli strati sociali più bassi che giunge la lettura più attendibile.
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