I milanesi miei unici padroni

Cari Milanesi,
ho appena chiuso alle mie spalle la porta della stanza che per nove anni è stata il Vostro e il mio ufficio.
Ho abbracciato Letizia Moratti augurandoLe di essere quella che sicuramente sarà il miglior Sindaco di Milano.
Ho salutato molti di coloro che nei modi più diversi mi hanno aiutato nel governo della Città. Ma il saluto, a cui più tengo, è quello che ora rivolgo a ciascuno di Voi che avete scelto questa città per vivere, lavorare, amare. Al momento del congedo ci si aspetta il riconoscimento a tutti coloro che hanno collaborato con lealtà e passione e le scuse per ciò che non è stato fatto o non al meglio. Nove anni sono lunghi e ormai abbiamo imparato a conoscerci. Lasciamo una città che ha ripreso il suo ruolo nel Paese, che ha nuovamente coscienza di essere esempio e stimolo per il resto d'Italia e ne siamo orgogliosi.
Ma a prevalere è ora un altro sentimento, è la commozione.

Una commozione sottile, impalpabile, sincera.
Ora, finito il mio turno di guardia, passo la mano. Toccherà al nuovo Sindaco decidere e fare per il meglio.
Ma, come Voi, ho un mandato che non scade ed è quello di cittadino. (...)

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